Ravenna, gas russo al rigassificatore, il sindaco: “Non sapevamo”

Ravenna
  • 16 dicembre 2025

RAVENNA. Il sindaco e la giunta di Ravenna “non erano al corrente” che una nave con gas russo avrebbe rifornito il rigassificatore offshore al lago di Punta Marina. Come avvenuto e confermato da Snam. Lo dice il primo cittadino Alessandro Barattoni rispondendo oggi in Aula a un’interrogazione della capogruppo della Pigna Veronica Verlicchi, che invece parla di una “bella dose di ipocrisia”. La civica ricorda che l’autorizzazione alla nave rigassificatore di Snam è stato dato proprio per “liberarsi dalla dipendenza del gas russo”. E il primo cittadino, in replica, rimarca che Snam e Comune “non comprano e non vendono gas, un ruolo svolto dagli shipper”. Snam “fa trasporto, rigassificazione e stoccaggio e non si occupa da chi i fornitori acquistano gas e da dove viene”. Certo, prosegue, il giudizio è “negativo” per l’arrivo di un carico di gas dalla Russia nel 2025. Ma si tratta di un unicum su 160 arrivi di gas in Italia nel 2025 e “ce ne passa a dire che non si sono diversificate fonti e fornitori”. Dunque “c’è coerenza con l’obiettivo della delibera”. L’Italia, allarga il ragionamento Barattoni, è abituata a “ragionare poco di energia e spesso lo fa in condizioni di emergenza. Occorre invece ragionare su come fare transizione energetica in condizioni di pace e stabilità”. Per quanto riguarda invece le opere di mitigazione connesse all’infrastruttura, su cui Verlicchi chiede conto, si è conclusa la sostituzione dei lampioni da alogeni e led conclusa, mentre oggi la giunta ha approvato lo schema di convenzione per i due collegamenti ciclabili di via canale Molinetto.

Nel 2026 partirà anche la riqualifcazione urbana di viale dei Navigatori a Punta Marina. E nella località sarà in piena funzione dalla prossima estate con servizio navetto il parcheggio scambiatore inaugurato lo scorso agosto. “Quello che manca è lo sconto in bolletta per i ravennati”, lamenta Verlicchi sottolineando che “non basta dare la colpa agli shipper” per l’arrivo del gas russo, “il pericolo già c’era nel 2022 e non si poteva affermare il contrario”. Inoltre il carico di armi per Israele in transito dal Candiano, conclude, è stato bloccato, per il gas russo la sorte è stata diversa, “le solite grandi contraddizioni”.

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