Ravenna, farmaci comprati con le ricette false. La badante del dottor Molducci: “Me le dettava lui”

«Io sono straniera. Il dottore era malato, lui mi dettava le ricette e io compilavo, firmavo e andavo ad acquistare le medicine». Solo un’ingenuità, a detta dell’imputata. Ma non per la Procura. Secondo l’accusa, con quei farmaci Elena Vasi Susma avrebbe assassinato il dottor Danilo Molducci, muovendosi in accordo con Stefano Molducci, figlio del medico di base di Campiano. Entrambi sono a processo per omicidio volontario per il decesso del 67enne, trovato morto il 28 maggio del 2021 nella propria casa di via Violaro, dove si era ritirato in pensione. Ma mentre la sentenza della corte d’assise è attesa per giugno, ieri la colf - 52 anni, originaria delle Romania - è comparsa nuovamente a processo davanti al giudice Tommaso Paone per le ricette scritte di suo pugno. Ancor prima che il medico morisse, infatti, una denuncia sporta da due distinte farmacie aveva innescato un’indagine su un presunto giro clandestino di farmaci, confluita in un decreto penale di condanna che la badante - difesa dall’avvocato Antonio Giacomini - ha impugnato scegliendo il processo. Ecco allora che nel giudizio parallelo, la 52enne ha scelto di rispondere alle domande del vice procuratore onorario Katia Ravaioli, dando la propria versione.

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