Ravenna, ex assessore alle infrastrutture nell'azienda dei lavori al porto

Ravenna

La seconda giunta De Pascale ha visto l’uscita di scena di quattro assessori su nove: per alcuni di loro si è aperta una nuova via lavorativa e non tutti sono rimasti in politica con ruoli attivi. A dettare il nuovo disegno sono state in parte le urne il 3 e 4 ottobre: l’ex assessore Roberto Fagnani con deleghe ai lavori pubblici, allo sport, alla mobilità e grandi infrastrutture, subsidenza e servizi geologici con la lista Ravenna in campo non è entrato in consiglio comunale, requisito necessario per ambire a un posto in giunta. Così per lui da poche settimane si sono aperte le porte di un nuovo lavoro: impiegato tecnico con il ruolo di responsabile di cantiere a Rcm Costruzioni del gruppo Rainone, azienda impegnata nei lavori per l’Hub Portuale e parte dell’Ati che si è aggiudicata i lavori, messi a bando da Autorità di sistema portuale.


Per l’ex assessore, renziano della prima ora, coordinatore provinciale di Italia Viva, attualmente impegnato a Genova, si tratta di un ritorno al passato. Prima dell’esperienza in giunta, iniziata nel 2015 sul finire del secondo mandato Matteucci, per sostituire Enrico Liverani scomparso prematuramente, Fagnani svolgeva il ruolo di capo cantiere, in Acmar fino al 2013 poi in un’altra ditta che negli anni successivi ha chiuso i battenti e che quindi non ha potuto reintegrarlo al termine del periodo di aspettativa. Interpellato a riguardo dal Corriere Romagna Fagnani ha preferito non rilasciare dichiarazioni a riguardo, limitandosi a ricordare che si tratta dello stesso settore lavorativo da cui proveniva prima della sua esperienza politica. Una scelta legittima e assolutamente legale (il gruppo Rainone è privato e il maxi bando è stato gestito da Ap e non dal Comune) ma che inevitabilmente solleva una questione di opportunità politica destinata a far discutere.

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