Ravenna, ecco il biochar: il carbone vegetale che riduce i gas climalteranti

Ravenna
  • 07 marzo 2024

Focus sul biochar, carbone vegetale in grado di aiutare il terreno e di ridurre i gas climalteranti.

Si è conclusa a Ravenna la giornata di approfondimento sui possibili impieghi del biochar, organizzata al Centro di ricerca ambiente, energia e mare dal Fip-WE@Unibo (Fraunhofer innovation platform for waste valorisation and future energy supply) e rivolto ai tecnici di Arpa Emilia- Romagna. Al centro del seminario formativo e specialistico quindi sono stati gli aspetti relativi a emissioni, soluzioni impiantistiche, potenziale di mitigazione e impieghi.

Il seminario è stato supportato nell’organizzazione da Cifla, Centro per l’Innovazione di Fondazione Flaminia, nell’ambito delle attività del Tecnopolo di Ravenna.

Il biochar

In particolare, il biochar è un carbone vegetale prodotto da scarti legnosi agricoli o forestali specificamente destinato all’utilizzo agronomico attraverso l’applicazione al suolo come ammendante. In questo modo, grazie alla sua porosità e composizione chimica, migliora le proprietà fisiche, chimiche e biologiche dei terreni. Ma oltre all’uso in agricoltura può avere applicazioni in altri settori, come additivo per la depurazione delle acque, la digestione anaerobica e il compostaggio, contribuendo a diminuire le emissioni in atmosfera. Il laboratorio Fip nasce con l’obiettivo di sviluppare i processi industriali e facilitare il trasferimento tecnologico in Emilia-Romagna, anche attraverso lo sviluppo di materiali innovativi chiamati carboni di seconda generazione, come il biochar. Si propone infine come un centro per l’accelerazione di soluzioni per la rimozione di carbonio dall’atmosfera (carbon removal).

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