Ravenna e i lavoratori a piedi in strada, la polizia locale: «Troppo pericoloso»

Alvaro Ancisi, leader di Lista per Ravenna, interviene in merito all’incidente avvenuto domenica scorsa che ha coinvolto un giovane bengalese che era partito da Ravenna e stava viaggiando lungo via Trieste in bicicletta. «Purtroppo – dice Ancisi -, siamo stati profeti inascoltati di sciagura quando il 9 luglio scorso presentammo un’interrogazione avente come oggetto: “Una pista ciclabile per i lavoratori portuali senza auto”. Segnalammo la situazione potenzialmente pericolosa in cui versano i numerosi ciclisti che si recano al loro lavoro nell’area portuale percorrendo via Trieste».
«Le Autorità competenti – diceva Ancisi - devono porsi il problema di realizzare una pista ciclabile prima che avvengano incidenti gravi o addirittura mortali». Ancisi ora esorta il Comune a intervenire con interventi strutturali passando dai progetti sulla carta alla effettiva realizzazione.
Sul problema della sicurezza stradale abbiamo interpellato il comandate della Polizia municipale, Andrea Giacomini, che conferma la presenza di lavoratori che si spostano verso il porto con mezzi come monopattini, biciclette muscolari ed elettriche. «Il problema esiste – dice il comandante – e riguarda persone che lavorano al porto o nelle imprese adiacenti. Spesso sono stranieri e si muovono su questi mezzi perché non hanno a disposizione un’automobile. Corrono rischi molto alti, anche perché non di rado, purtroppo, si spostano al buio senza luci o giubbotti catarifrangenti. Il pericolo aumenta quando imboccano una strada extraurbana come la Classicana, dove determinati mezzi non possono nemmeno circolare. Per risolvere il problema abbiamo effettuato alcuni incontri con le aziende del porto invitandole a fare opera di sensibilizzazione, evidenziando ai lavoratori i rischi del tragitto».