Ravenna, doposcuola contro la crisi demografica. In 10 anni calo di 1000 alunni

Tra dieci anni i bambini che nel comune di Ravenna saranno in età da scuola elementare saranno meno di cinquemila. Secondo l’Istat, per l’esattezza, 4.955. Oggi sono 5.862. Una dinamica della popolazione che vede sempre meno bambini e che mette in difficoltà anche le scuole: già oggi è evidente la fatica di molti istituti, soprattutto nel forese, che non sempre riescono a garantire la formazione delle prime classi. La situazione è destinata a peggiorare col tempo e così il Comune ha deciso di attivare il finanziamento ai doposcuola.
Si tratta di una misura sperimentale che vuole invogliare in qualche modo i genitori ad iscrivere il figlio nel plesso scolastico più vicino, evitando di portarlo nella scuola in un altro paese, magari un po’ più popoloso e più comoda da raggiungere andando o uscendo dal lavoro. E’ il caso ad esempio di Roncalceci, dove è stato necessario far partire una pluriclasse (tra le proteste) perché in molti hanno scelto il tempo pieno di San Pietro in Vincoli. Il Comune darà fino a duemila euro - per uno stanziamento totale massimo di 10mila su tutto il territorio - per finanziare i soggetti che organizzeranno doposcuola per lo svolgimento pomeridiano dei compiti. Dovrà essere attivato per almeno 10 bambini in età di scuola primaria, con una durata di almeno 5 mesi. Deve essere organizzato due volte alla settimana per almeno due ore giornaliere. La speranza, si legge nella delibera di Palazzo Merlato, è che la presenza del doposcuola si trasformi in un incentivo «all’iscrizione di futuri alunni e alunne, dando modo così alla scuola di mantenersi viva e vitale così come alla scuola di mantenersi viva e vitale, allo stesso modo del territorio su cui è edificata e la comunità che la accoglie».
Del resto «nell’estesa superficie del Comune di Ravenna, vi sono frazione dove è particolarmente marcato il calo demografico tanto da rischiare di compromettere la formazione della classi e la permanenza dei plessi scolastici, punti di riferimento fondamentali per la comunità». Il servizio così può «offrire pari opportunità di sostegno agli apprendimenti agli alunni degli istituti scolastici specialmente se situati nelle frazioni sparse del territorio». Il Comune infine aggiunge che nei doposcuola, oltre all’aiuto per i compiti, gli operatori possono «creare ambienti di apprendimento dedicati, dove facilitare l’acquisizione di strategie per costruire e e migliorare il proprio metodo di studio, l’organizzazione dei materiali rispettando i tempi necessari ad un apprendimento efficace ed inclusivo».