Ravenna, dal dolore alla rinascita. Al via le riprese di un docufilm sulla “squadra” dei Bovolenta

Ravenna

Un inno alla vita nato dal dolore più grande, quello della morte improvvisa del marito. Federica Lisi dopo la morte del campione di volley Vigor Bovolenta, il 25 marzo 2012, e con cinque figli da crescere non si è mai arresa e ha trasformato il dolore in gioia. Non era per niente scontato, ma non è neanche una favola. E’ la realtà di una famiglia che nel ricordo di Vigor Bovolenta, si alza ogni giorno con il sorriso e la voglia di essere felice. La loro storia diventerà un docufilm “I Bovolenta” che racconta la rinascita di Federica e la vita quotidiana di tutta la famiglia.

Un viaggio fatto di tante storie

«L’idea è nata per caso a gennaio - racconta Federica Lisi - quando ho incontrato Stefano Ferrari, giornalista di Modena e amico storico. Parlando mi disse che aveva fatto diversi documentari e sarebbe stato bello fare un docufilm sulla nostra storia. Prima volevo ovviamente il parere dei ragazzi e quindi ho detto loro: che ne dite, possiamo raccontare a tutti che con la forza si può andare avanti? Noi abbiamo una storia che riesce ad arrivare e che non è solo la nostra. I miei figli hanno accolto l’idea con entusiasmo, quindi è iniziato questo viaggio, un viaggio per dare voce a tante storie. Non c’è unicità, l’unica cosa unica è la vita che accomuna».

L’anteprima del docufilm a cura di Stefano Ferrari è stata presentata al Giffoni film Festival, le riprese partiranno a fine settembre-inizio ottobre e il filmato sarà proiettato in primavera. «Il percorso che stiamo facendo è bello condividerlo con le persone. Vorrei fare arrivare il messaggio che con l’unione e il dialogo si superano tutti gli ostacoli. Ringrazio il cielo - prosegue Federica - che ho 5 ragazzi che mi sono venuti sempre dietro, da soli non si va da nessuna parte. Nel racconto ci sarà anche il pezzettino che ognuno ha dato per aiutarci, se chiedi e alzi la mano c’è tanta gente pronta a darti sostegno».

Bovo sempre presente

Vigor Bovolenta, era un gigante della pallavolo, giocatore della Nazionale della Generazione dei fenomeni, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atlanta ’96 con gli azzurri guidati da Julio Velasco. Oltre ad essere un campione era un ragazzo pieno di vita e con la battuta sempre pronta. Trasmetteva gioia in campo e aveva un grande senso della famiglia. Ma il suo cuore si è fermato all’improvviso durante una partita di volley a Macerata. «Bovo è sempre con noi - dice Federica - con i docufilm andiamo a valorizzare quei valori che lui ci ha lasciato, era una gran persona, che entrava dentro e lasciava il segno, non perché è stato alle Olimpiadi».

Magica lettera A

Il filo conduttore del docufilm sarà lo stesso del Bovelix, ovvero la lettera A: come amore, amicizia, aiutare. E soprattutto come Alessandro, Arianna, Angelica, Aurora e Andrea. «Sarà un docufilm improntato sui Bovolenta, non su Bovo - sottolinea Federica Lisi -. Il messaggio lo devo raccontare partendo dal quel 25 marzo ma poi siamo noi la storia, non Bovo. Il messaggio lo dobbiamo dare tutti insieme, i Bovolenta, non solo Alessandro e Arianna che stanno seguendo le orme di Bovo sui campi di volley, ma tutti noi. Andremo a toccare la nostra quotidianità che ci piace condividere, io toccherò argomenti che ho vissuto, comprese le difficoltà. Come ad esempio la fecondazione assistita che mi ha portato ad avere 5 figli. Parleremo della nostra vita come se stessimo parlando con degli amici, vorrei ad esempio che Ale raccontasse come vive la sua carriera pallavolistica, sempre un po’ nell’ombra del papà. Vorrei che i miei figli raccontassero quello che sono io per loro e la nostra quotidianità. Vorrei da genitore, da donna e da mamma fare venire fuori come abbiamo superato i momenti difficili grazie alle persone che hanno creduto in noi e che ci hanno aiutato».

La colonna sonora del docufilm sarà di Pia Tuccitto, cantautrice e grande amica della famiglia Bovolenta e che insieme a Federica Lisi ha portato nei teatri di tutta Italia lo spettacolo “Io&Lei” che unisce le canzoni di Pia al libro di Federica “Noi non ci lasceremo mai” dedicato a Vigor Bovolenta. «Le mie letture e le canzoni di Pia si sono intrecciate in maniera perfetta. E’ stato un intreccio partito dal libro che prosegue con il documentario.

Nel docufilm ci saranno i valori importanti che sono quelli della famiglia, dell’amore, della amicizia dell’aiutare raccontati da noi e valorizzati dalla colonna sonora di Pia, che è pazzesca, mentre Stefano sarà il sole, il regista di tutto quanto».

Romagna mia

«In questo viaggio uscirà fuori tutta quanta la Romagna dove stanno crescendo i miei figli - aggiunge Federica - , dopo 13 anni Ravenna la sento casa mia e qui i ragazzi sono felici, la gente ci vuole bene e tanti credono in noi. Lo dimostra il ritorno del Bovelix, la festa dedicata a Bovo è tornata alla grande, qualcuno crede davvero in quello che stiamo facendo. Tutto inizierà con quello che è accaduto a Vigor, ma il messaggio sarà la nostra storia, cosa è successo dopo. La mia vita ora sono i miei figli, però con l’intelligenza e la consapevolezza di lasciarli camminare da soli. In questi anni ho avuto tanti momenti in cui ho pensato “stavolta non ce la faccio” poi dopo i pianti scatta qualcosa, ti rialzi e fai quello che devi fare e se non ce la fai, alzi la mano e c’è sempre qualcuno che ti aiuta. L’amicizia sarà una parte fondamentale del docufilm, racconteremo le persone che ci sono sempre state vicine, poi la mia famiglia e i genitori di Bovo. Tutte figure fondamentali nel nostro percorso. Nel film ci saranno il Bovelix, la campagna fatta per i defibrillatori, ma anche la Romagna alluvionata. Il Bovelix mi ha aiutato tanto e mi aiuta ancora, lo sport crea legami, unisce e insegna a fare squadra. Ci saranno interviste con vari personaggi, amici, familiari, non solo la nostra voce. Spero che i ragazzi che vedranno il docufilm possano dire che spettacolo che erano e che siamo. E porti le persone a dire nei momenti di difficoltà “Ragazzi si può fare”. E quando avranno finito di guardare il film magari diranno a chi gli è vicino “Ti voglio bene”. Il discorso di aiutare il prossimo è fondamentale - conclude Federica Lisi - , io parlerò a tutte quelle donne che non hanno più come me il marito, ma che hanno il coraggio, la forza e la determinazione per portare avanti questa vita. Il consiglio nelle difficoltà è questo: fermatevi un secondo. Quando ti travolge lo tsunami puoi trovare le forze per salvarti. Pensa: se sono rimasta ci sarà un motivo. Io credo nella vita e sto cercando di vivere al massimo questo percorso, con i momenti bui, ma anche quelli belli. Bisogna affrontare le difficoltà, non esserne annientati. E’ come nello sport: perdi una partita? Vai in campo la partita dopo e dai il massimo, i risultati arriveranno».

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