Ravenna, contro il disagio giovanile educatori in Pronto Soccorso

Adolescenti e giovani adulti che arrivano al Pronto soccorso per un trauma, per un abuso di alcol o semplicemente per un malessere non definito. È qui, nei corridoi dell’emergenza, che Comune di Ravenna e Ausl della Romagna hanno deciso di concentrare una parte della loro azione di prevenzione. E’ stato infatti approvato il progetto «Intercettazione precoce in Pronto soccorso», un’iniziativa che, spiegano gli enti coinvolti, ha l’obiettivo di «individuare situazioni di disagio psicologico e sociale non ancora note ai servizi, offrire un primo ascolto e indirizzare verso le risorse del territorio».
Il cuore dell’esperimento è la figura dell’ “operatore di corridoio”: un educatore con competenze specifiche in tema di consumo di sostanze e gestione dei comportamenti a rischio che affianca il personale sanitario al triage. L’idea è che un Pronto soccorso, per la sua accessibilità e prossimità, possa diventare non solo luogo di cura delle urgenze mediche, ma anche snodo per intercettare fragilità e attivare una rete di aiuti. Non a caso, la Regione Emilia-Romagna ha già avviato sperimentazioni simili in altre province, da Piacenza a Modena, che ora vengono estese a Ravenna. I numeri aiutano a capire la scelta. Un’analisi sugli accessi ai Pronto soccorso regionali ha evidenziato che gli adolescenti tra 11 e 19 anni rappresentano l’11% degli arrivi, con un 13% che si presenta più di quattro volte l’anno. La seconda causa di ricovero in questa fascia d’età, dopo i traumi, sono i disturbi mentali, spesso legati ad abuso di alcol e sostanze. «Dietro molti accessi si nascondono situazioni di disagio e richieste d’aiuto non esplicitate», si legge nel progetto, che vede nel Pronto soccorso una sorta di “sentinella” capace di aprire la strada a percorsi di cura.
A Ravenna la fase di avvio è stata avviata con tre settimane di osservazione e la presenza degli educatori in cinque giornate a settimana. Da settembre è previsto un calendario di azioni più strutturato, elaborato congiuntamente dal Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche e dal Dipartimento di emergenza dell’Ausl. Tra i risultati attesi figurano la riduzione degli accessi ripetuti, una maggiore presa in carico da parte dei servizi territoriali e una crescita delle competenze condivise tra operatori sanitari ed educativi.
Ma il Pronto soccorso non è l’unico fronte aperto. Dal 1° ottobre partirà infatti a Ravenna “Desteenazione”, progetto nazionale promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La città è risultata vincitrice del bando e potrà contare su nuove risorse per rafforzare l’educativa di strada. Si tratta di un’iniziativa mirata alla fascia adolescenziale, con l’obiettivo di contrastare dipendenze e disagio attraverso la presenza di operatori nei luoghi di aggregazione, l’organizzazione di attività educative e la costruzione di reti con scuole e associazioni.