Ravenna, consiglio comunale sulla sicurezza. L’appello del sindaco: “Uniti per migliorare”





RAVENNA - Come richiesto dall’opposizione la seduta di ieri del consiglio comunale è stata dedicata al tema spinoso della sicurezza urbana, con la sala preconsiliare piena di cittadini, alcuni dei quali già visti alla manifestazione, promossa ai giardini Speyer nei giorni scorsi dal padre del ragazzo minorenne, accoltellato in piazza Duomo. La discussione ha preso le mosse da 11 ordini del giorno, 6 presentati da La Pigna, 4 dal centrodestra e dai consiglieri Ancisi di Lpra e Spadoni di Lpra Lega, Pdf; e uno dalla maggioranza. Il sindaco Alessandro Barattoni che torna a chiedere unità a tutte le forze politiche presenti nell’affrontare una situazione di allarme. «Diamoci una mano a cambiare le norme. Ravenna farà la propria parte e farà di più, ma non può fare tutto da sola, nello spirito di massima collaborazione con forze dell’ordine». Dopo una prima richiesta da parte del centrodestra di non consentire al comandante della Polizia locale Andrea Giacomini di prendere parte alla seduta non accolta, ha aperto il dibattito la consigliera di FdI Patrizia Zaffagnini, affrontando la questione della sicurezza urbana integrata, chiedendo un pieno coinvolgimento della polizia locale.
«Le deleghe alla sicurezza in mano al vicesindaco Fusignani sono poste male e il sindaco dovrebbe provvedere». Le misure richieste dai capigruppo negli odg riguardano la condivisione degli impianti di videosorveglianza con le forze dell’ordine; l’impiego di personale civile per i compiti di amministrazione a supporto della Polizia locale; una postazione fissa della Pl nella zona stazione e impiego di street tutor e di istituti di vigilanza a contrasto della malamovida. L’utilizzo dell’esercito nella zona stazione è ciò che chiede La Pigna con la consigliera Veronica Verlicchi «il nostro non era allarmismo sulla sicurezza, ma profezia». E se il comandante Giacomini ha precisato i compiti della polizia locale, dicendo: «Si lavora tutti i giorni nell’interesse della comunità, se qualche volta non sono riuscito, chiedo scusa».
Al sindaco il compito di mettere a fuoco le questioni poste. «Ho chiesto alle forze dell’ordine i dati su reati come risse, lesioni e furti tra il primo semestre 2024 e 2025 e sono rammaricato che non ci sia stato un miglioramento». E rivolto al centrodestra: «Vi chiediamo di essere al nostro fianco con le richieste che faremo a livello nazionale. Non basta fare gli avvocati del governo, poi ci vogliono risposte con provvedimenti che oggi latitano». Promette disponibilità di pattuglie della Pl, il rafforzamento delle politiche sociale e di attività di strada, vivibilità degli spazi pubblici «Ravenna non si vuole abituare a questi fenomeni, mai promesso miracoli, ma prometto massimo impegno per migliorare, non solo in seguito agli ultimi episodi, ma per un futuro diverso per le giovani generazioni».
Infine Barattoni smentisce di non aver invitato Francesco Patrizi, il padre del ragazzo: «Ci tengo a dire, come ultima cosa, che non ho mai fatto mancare la solidarietà mia e di tutta l’Amministrazione a chi è stato vittima di violenza e di reati nelle ultime settimane. Così come ho chiamato il ragazzo colpito da una bottigliata alla stazione di Cesena, sono andato a trovare a casa una degli aggrediti nella colluttazione al parco di Teodorico, così come ho chiamato il signor Patrizi appena arrivato in Italia dalla mia visita istituzionale a Londra, chiedendogli di incontrarlo. Pur avendo inizialmente accettato di venire in Comune venerdì mattina alle 10.30, all’ultimo ha deciso di non presentarsi. Lo dico per amore della trasparenza e per ricordare che, anche in futuro, questa Amministrazione potrà avere punti di vista differenti, ma non farà mai mancare la solidarietà ai propri concittadini».