I problemi all’ingresso

L’ultimo episodio è di una settimana fa. Baby rapinatori in discoteca, con un coltello dalla lama di 20 centimetri. Gli è bastato mostrarlo nei bagni del locale per farsi consegnare da un 16enne soldi, 300 euro, e tshirt; questo il bottino di una serata al Matilda di Marina di Ravenna, che si è conclusa con l’arresto di due adolescenti di 15 e 17 anni. Il locale non ci sta, e corre ai ripari prima ancora che la stagione entri nel vivo. La soluzione: prevenire. E così, l’estate 2025 sarà quella di metal detector all’ingresso.
La decisione è stata presa proprio in questi giorni spiega Mattia Martini, fra i soci che gestiscono il Matilda. Una novità per i locali del Ravennate, già anticipata nel 2021 nel Riminese dal Cocoricò. «Siamo andati in caserma per analizzare l’accaduto insieme alle forze dell’ordine e abbiamo valutato questa strada». Il controllo avverrà all’ingresso, con l’obiettivo di evitare l’accesso a chi porta con sè oggetti potenzialmente pericolosi. Non necessariamente coltelli da Rambo. Montanari fa una rassegna di quel che - in anni di esperienza nel mondo della movida - può rivelarsi un’arma alla portata di giovani e giovanissimi: «Coltellini multiuso, lima unghie, cavatappi...». Banditi dalla pista da ballo, e con loro anche chi se li tiene in tasca.
A volte però non basta. «Negli anni abbiamo sempre cercato di collaborare con le forze dell’ordine - continua Montanari -. Quella stessa sera siamo stati noi a chiamare i carabinieri. Avevamo trovato il ragazzo che aveva rubato un telefonino e successivamente abbiamo aiutato le forze dell’ordine a individuare gli altri responsabili della rapina».
L’utilizzo del metal detector diventa anche un modo per stringere ulteriormente la selezione all’ingresso. Questione spinosa, pure questa. Perché spesso i problemi nascono proprio dall’esclusione di alcuni clienti. E’ di questa settimana il processo per rissa e lesioni che ha coinvolto due buttafuori del locale e tre avventori, tra i quali due ragazzi e una ragazza. Erano stati riconosciuti come persone che avevano già dato problemi e pertanto gli addetti ai cancelli li avevano invitati ad andarsene. Alla fine sono volati i pugni e le denunce reciproche che hanno dato il via al proceso. «Cosa vecchia» (risale in effetti al 2022, ndr), replica Montanari, che mette le cose in chiaro sulla selezione: «Con la legge quadro possiamo lasciare fuori per giusta causa chi vogliamo. Nei bagni al mare è più complicato. La mancanza di recinzione e l’accesso gratuito agli eventi attirano inevitabilmente tante persone, e tra queste è possibile che ci siano anche clienti che preferiremmo non avere». Specialmente se poi cercano di concludere la giornata in pista con lame o limette; un andazzo che ora dovrebbe fermarsi con un “bip”.