Ravenna, colonia felina a rischio sfratto a Brisighella. Appello dei volontari

BRISIGHELLA - Una colonia di quaranta gatti è a rischio sfratto. Ecco perché l’associazione Ama lancia un appello urgente al fine di reperire un piccolo appezzamento di terreno dove trasferire i felini e costruirvi un riparo e punto di somministrazione cibo. La vicenda è l’evoluzione di quanto emerse nel marzo scorso (segnalato dal Corriere Romagna), allorché un’anziana signora fu ricoverata e non riuscì più a prendersi cura dei gatti nell’area privata di sua proprietà. Ora purtroppo la signora è deceduta e la casa con giardino sarà messa in vendita, ma nell’area ci sono i gatti che non possono più restare. «A marzo - fa sapere Ama - fummo contattati dalla signora che ci chiese di prenderci momentaneamente cura della colonia. Fu così che ci attivammo per la cattura e la sterilizzazione, riuscendo inoltre ad organizzare un gruppo di volontarie per portare cibo. Ma la situazione è ora precipitata con la morte della signora e la richiesta di sgomberare l’area per la messa in vendita della casa, pertanto siamo alla ricerca di un luogo dove sistemare i gatti, ricerca finora infruttuosa».
Nel frattempo si sono verificate situazioni poco piacevoli: «Abbiamo trovato una gattina e un gufo morti - continua Ama - perciò abbiamo disposto esami tossicologici che hanno chiarito il motivo dei decessi, avvenuti per assunzione di veleno topicida. Questo ci preoccupa non poco». Insomma, vi sono validi motivi per procedere al più presto ad un trasferimento dei gatti in massa, ma manca appunto una soluzione logistica. «Non vogliamo abbandonare queste creature - sostiene l’associazione - quindi chiediamo aiuto a chiunque possa venirci incontro». Se Ama non fosse intervenuta, facendosi carico di spese, anche dal punto di vista sanitario (cattura, sterilizzazione, assistenza veterinaria) probabilmente la colonia si sarebbe dispersa andando a incrementare la popolazione randagia e sarebbe finita fuori controllo.
Ama oltretutto si è attivata per le adozioni, ma trattandosi di felini adulti, non è semplice. Questo tipo di colonie domestiche, dipendenti da chi per motivi di età o di salute non può più occuparsene, costituisce un’emergenza. Senza interessamento ne risente il benessere animale e vi sarebbe di colpo un forte incremento del fenomeno del randagismo felino, con conseguenze sanitarie e interferenze sulla popolazione del gatto selvatico, già segnalato nel Brisighellese, con cui i domestici inselvatichiti potrebbero incrociarsi. Perciò un rifugio in un terreno privato può rappresentare la scappatoia ideale, ma anche un sito pubblico appositamente individuato e attrezzato potrebbe andare bene, come è successo in altri comuni vicini: a Cotignola per esempio una colonia ha trovato ospitalità in un parcheggio di campagna, nelle vicinanze del ponte della Chiusaccia. Ovviamente la gestione potrebbe continuare a carico dell’associazione che ha dimostrato in questi mesi di poter garantire un corretto mantenimento.