Ravenna, chiude la casa famiglia e ne apre una abusiva nella propria abitazione

Chiusa la casa famiglia gestita a Ravenna, ha trasferito gli anziani in un’altra struttura a Sant’Alberto; un’abitazione privata, che tuttavia non aveva alcuna abilitazione per esercitare il servizio socio-assistenziale. E’ quanto scoperto dalla polizia locale, intervenuta la settimana scorsa insieme al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl.
L’accertamento è nato da una segnalazione qualificata da parte della sezione ravennate dell’associazione nazionale Carabinieri. Nella comunicazione si informava la centrale operativa della polizia locale della la sospetta apertura della struttura di accoglianza.
Sul posto, il personale della unità operativa speciale ha effettivamente constatato che una cittadina italiana di origine moldava aveva trasferito l’attività prima gestita nel centro urbano di Ravenna, nella propria abitazione di Sant’Alberto. La donna era infatti già titolare di un’altra struttura, la cui attività era nel frattempo cessata. Al primo piano della propria abitazione aveva avviato di fatto un’impresa socio-assistenziale per anziani, ma senza dei titoli abilitativi. Alla donna è stata comminata una sanzione amministrativa di oltre 400 euro. Gli anziani ospitati in buone condizioni igienico-sanitarie, con l’aiuto del Servizio Sociale del comune di Ravenna, sono stati affidati ai loro familiari.