Si conclude con un patteggiamento la vicenda processuale che ha coinvolto una funzionaria giudiziaria del tribunale di Ravenna accusata di falso e truffa ai danni dello Stato: per la 60enne, assistita dall’avvocata Carlotta Benini, un anno e quattro mesi con doppi benefici, il che si traduce, tra le altre cose, nella sospensione condizionale della pena.
Secondo quanto sostenuto dalla Procura, che aveva aperto l’inchiesta cui hanno lavorato i carabinieri di Ravenna e di Roma, decine di certificati di malattia presentati dalla funzionaria sarebbero stati fasulli, portandola a percepire indebitamente una cifra di circa 4.500 euro. Un caso di assenteismo nella pubblica amministrazione in piena regola, insomma. La dipendente del tribunale avrebbe infatti utilizzato software e programmi di grafica facilmente accessibili per riciclare certificati medici vecchi e presentarli come nuovi, per giustificare assenze e chiedere nuovi giorni di malattia: diversi documenti presentavano date posteriori all’uscita dal servizio dei professionisti che li avrebbero vergati, come nel caso del gastroenterologo rimasto in servizio presso l’Ifo Regina Elena di Roma fino novembre del 2022: le firme sui certificati presentati dalla 60enne risalivano tuttavia al dicembre del 2023 e al gennaio del 2024. Nel complesso, l’impianto accusatorio si basava su 58 certificati medici per 62 giornate di assenza.
Le visite in day hospital ritenute false sarebbero avvenute tutte nella capitale: almeno cinque le strutture interpellate per effettuare il confronto. Fra le ultime, un certificato datato 25 luglio 2024, in apparenza rilasciato dal policlinico Umberto I in virtù di un esame diagnostico. Non solo quel giorno la 60enne non si era sottoposta ad alcun tipo di prestazione, ma non era nemmeno stato registrato un suo accesso in tutto il mese. A ciò si aggiunge un ulteriore giustificativo dello stesso giorno con timbro e carta intestata della “Asl Roma 1, Borgo Santo Spirito”: riguarderebbe il ritiro di un referto per prelievi ematici, tuttavia non effettuato dalla diretta interessata, bensì da terze persone alle quali era stata data la delega.
La 60enne a marzo di quest’anno era stata sospesa con un’ordinanza a firma del giudice per le indagini preliminari Andrea Galanti: ora l’accordo per il patteggiamento con doppi benefici chiude la vicenda.