Ravenna, Cannavacciuolo non si presenta in tribunale come testimone. La giudice multa lo chef

Cosa c’è nella Mistery Box di Antonino Cannavacciuolo? Una multa da 300 euro da versare alla Cassa ammende per non essersi presentato ieri mattina in Tribunale a Ravenna nel processo in cui tre ristoratori - un 63enne bresciano difeso dall’avvocato Marco Agosti e due cubani di 33 e 51 tutelati dal legale Massimo Pleiadi, coinvolti a vario titolo nella gestione del Saporetti di Marina di Ravenna - sono accusati di aver usato illecitamente il marchio del celebre chef per promuovere un menù di pesce. Tutto era partito all’inizio dell’anno scorso proprio da una denuncia di Cannavacciuolo e ieri il suo nome figurava a ruolo nella lista dei testimoni dell’accusa. Ma del padre del “tonno vitellato” - si tratta di una delle sue ricette stellate - nessuna traccia: «Questo Cannavacciuolo non si presenta mai» ha osservato la giudice Federica Lipovscek, decidendo poi di comminare una multa al cuoco. Evidentemente non deve averla convinta la giustificazione fatta pervenire alla Procura, nella quale il giudice di Masterchef dichiarava la propria impossibilità a presenziare all’udienza a causa delle riprese televisive della trasmissione “Cucine da incubo” in corso in Basilicata. E così nessun legittimo impedimento per Cannavacciuolo.
La genesi della causa
Proprio “Cucine da incubo” sarebbe all’origine della causa legale, perché la 33enne a processo nel 2016 aveva partecipato al programma come cameriera di un ristorante del Mantovano. Come da prassi, Cannavacciuolo era intervenuto in quella “cucina da incubo” fornendo consigli utili a risollevare l’attività e ricette per rendere più invitante il menù. La ragazza si era ricordata dell’esperienza e anche un volta trasferitasi a Marina aveva presentato alcuni di quei piatti di pesce sulla carta: il ristorante avrebbe poi pubblicizzato il tutto presentando in varie forme l’arcinota figura dello chef, con tanto di camion vela raffigurante il volto del cuoco campano. Una fan, colpita dalla pubblicità, aveva chiamato il ristorante di Cannavacciuolo per ricevere ulteriori informazioni, ma lo chef era all’oscuro di tutto. Da qui la decisione di sporgere denuncia in prima persona, innescando l’iter procedimentale. La prossima udienza dovrebbe tenersi in autunno, sempre che gli imputati non presentino una proposta di risarcimento che possa essere accettata da Cannavacciuolo.