Ravenna, Brumotti di Striscia riporta in tribunale il trapper Paname

Il “Paname Brumotti Freestyle” torna in un’aula di tribunale, questa volta a Ravenna: il trapper lughese di origini marocchine Amin Bajtit, 27 anni, è infatti accusato di diffamazione nei confronti di Vittorio Brumotti per il videoclip girato in Puglia nel novembre 2021, nel quale prendeva di mira l’inviato di Striscia la Notizia per un servizio sullo spaccio di droga nel quartiere di San Bernardino, nel comune di San Severo di Foggia. Una vicenda che aveva già portato Bajtit, conosciuto con il nome da trapper di “Paname”, a patteggiare la pena di un anno e 4 mesi del tribunale a Foggia. Ieri, però, è iniziato un nuovo processo di fronte al giudice monocratico Michele Spina, nel quale il 27enne è accusato ancora una volta di diffamazione e minacce, in concorso con un 24enne di Torremaggiore (Foggia) che avrebbe caricato il video incriminato sul canale YouTube di Paname. Il brano aveva raggiunto in un paio di giorni decine di migliaia di visualizzazioni: tra le rime intonate dal trapper, frasi come “Brumotti m...a, sulla tua testa ci sta una taglia, l’infame delle guardie”, “Siamo in battaglia e sai che paga chi sbaglia”, “Sono nato con lo scasso, un proiettile costa un euro e la tua vita vale un c..., ho un paio di amici che sono aggressivi, sono nocivi, se torni a San Severo ti svegli in mezzo agli olivi”. Bajtit è difeso dall’avvocato Nicola Casadio, mentre il 24enne foggiano è tutelato dal legale Aurelio Iarocci. Da parte sua, Brumotti pare intenzionato ad andare fino in fondo anche con questo secondo processo e si è costituito parte civile con l’avvocato Salvatore Pino del foro di Milano. Ancora da vedere, però, se il dibattimento andrà avanti: nella prossima udienza la difesa potrebbe infatti chiedere al giudice di pronunciare una sentenza di “non luogo a procedere” per il principio giuridico del “ne bis in idem”, in base al quale non si può essere giudicati due volte per una stessa azione.