Hanno discusso per il conto presentato al termine del soggiorno in campeggio, ritenuto, dagli ospiti, un po’ troppo salato. La famiglia in vacanza voleva andarsene, ma per essere certi che saldassero il dovuto ed evitare che la lite oltrepassasse i confini della reception, dal Camping Classe hanno deciso di chiudere i cancelli. Una mossa che è costata l’arresto per un familiare del titolare e per il manutentore che materialmente ha bloccato l’uscita della struttura di Lido di Dante: inizialmente portati in carcere con l’accusa di sequestro di persona, sono stati immediatamente liberati su disposizione del giudice per le indagini preliminari Corrado Schiaretti, che ritenendo di non convalidare la misura, ha rinviato gli atti alla Procura, ipotizzando che quanto accaduto giovedì pomeriggio sia piuttosto da qualificare come esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza. Un reato meno grave, per il quale è ora indagato a piede libero anche il titolare della struttura.
I fatti
Le versioni, come prevedibile, contrastano tra le due parti. La famiglia (padre, madre e figlio) avrebbe lamentato l’aggiunta di un giorno in più di permanenza da parte della direzione, con un “extra” di circa 150 euro nella fattura finale. Nel corso del battibecco avrebbero deciso di salire in auto per andarsene, trovandosi però i cancelli sbarrati. Decisione che sarebbe stata presa dal titolare del campeggio, contattato telefonicamente dagli addetti alla reception per sottoporgli la questione. Il familiare e il manutentore sarebbero stati individuati come persone direttamente coinvolte nella scelta di bloccare l’uscita, trattenendo gli ospiti all’interno del villaggio per oltre un’ora contro la loro volontà.
La difesa dei proprietari
Per la proprietà, tutelata dall’avvocato Leone Spadoni, il litigio sarebbe iniziato con una receptionist, alla luce del rifiuto di pagare il soggiorno. Gli ospiti - così lamentano i gestori - si sarebbero anche appropriati della caparra anticipata, prima di cercare di andarsene. A quel punto sarebbe intervenuto anche il familiare del proprietario, che avrebbe chiamato i carabinieri. Prima dell’arrivo di una pattuglia della Stazione di Lido Adriano, nella bagarre, il titolare avrebbe suggerito ai collaboratori di chiudere il cancello, non l’unica via di uscita, ma una delle tre presenti nel perimetro del campeggio. Eppure proprio all’arrivo della pattuglia l’ingresso sbarrato avrebbe fatto partire la segnalazione che ha portato all’iniziale arresto, finito con l’immediata liberazione.