Ravenna, bloccati due container di armi diretti ad Israele VIDEO

Ravenna

Al porto di Ravenna sono stati bloccati due container di armi diretti ad Haifa, in Israele. Ieri sera sono stati scoperti da dei lavoratori al porto, diffondendo subito la notizia. La notizia è stata confermata dal sindaco Alessandro Barattoni. “Siamo stati informati ieri da alcuni lavoratori del porto - ha detto Barattoni - i due container sono stati classificati come esplosivi. Stamattina Comune, Provincia e Regione come azionisti di Sapir hanno inviato una pec per manifestare la contrarietà”.

Due container dalla Repubblica Ceca

Nelle ultime ore ha iniziato a circolare la notizia del passaggio di due container con materiale esplosivo sulla nave in partenza oggi da Ravenna e diretta ad Haifa. Il materiale esplosivo si ipotizza che abbia la stessa provenienza di quello intercettato fine luglio, ovvero dalla Repubblica Ceca.

Avendo saputo di questo passaggio, il sindaco, il presidente della Provincia Valentina Palli e il presidente della Regione Michele De Pascale si sono subito attivati come azionisti di Sapir, chiedendo al presidente di Sapir Riccardo Sabadini di non imbarcare i due container. Tutto questo per ribadire il fermo “no” di Ravenna al genocidio in corso.

Il testo della lettera

Ecco il testo della lettera inviata a Sapir a firma di Barattoni, Palli e De Pascale.

Gentilissimi, da alcune segnalazioni informali in nostro possesso, in queste ore dovrebbero essere in arrivo nel Porto di Ravenna numero 2 container (classificati 1.4 - esplosivi) per essere imbarcati con destinazione Haifa.

Qualora venisse confermata, la notizia ci addolorerebbe e preoccuperebbe, perché nonostante le prese di posizione pubbliche espresse più volte, i ministeri interessati e le dogane continuano ad operare come se nulla fosse e come se a pochi chilometri da qui non fosse in corso un’azione militare del governo israeliano che prevede quotidianamente la morte di donne e bambini innocenti.

Per questo, in qualità di azionisti pubblici di Sapir, tenuto anche conto delle iniziative che abbiamo intrapreso nei mesi scorsi, relative alla necessità di interrompere le relazioni istituzionali con Israele non finalizzate al cessate il fuoco, e alle richieste di chiarimenti al ministro Salvini rispetto all’accertamento di responsabilità per l’eventuale transito di armi nel porto di Ravenna verso Israele, siamo a chiedervi di valutare tutte le possibili azioni giuridiche, per quanto di vostra competenza, per evitare che armi, destinate a paesi in conflitto armato o che siano scenario di violazioni di diritti internazionali accertate da organismi internazionali, possano transitare dai terminal che avete in concessione dall’Autorità di Sistema Portuale.

Come atto generale vi proponiamo anche di inserire formalmente nel codice etico di Sapir un articolo relativo al valore della Pace, al rispetto dei diritti umani e della dichiarazione internazionale dei diritti dell’uomo da promuovere verso tutti i vostri clienti e fornitori.

Riteniamo, infatti, che una città che si è sempre distinta per dialogo interculturale e per capacità di accoglienza - insignita della Medaglia d’Oro al Valore Militare per la Resistenza - abbia doveri verso le popolazioni vittime di massacri come quelle palestinesi della striscia di Gaza.

C’è sempre una parte dalla quale stare e L’Emilia - Romagna e Ravenna hanno ben chiaro quale sia: quella delle vittime innocenti e degli ostaggi, non quella dei Governi criminali e delle organizzazioni terroristiche. Ogni azione, compresa l’inazione, è un’azione politica.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui