Ravenna. Avvistata una foca monaca a Punta Marina

Ravenna
  • 02 dicembre 2025

Nelle Riserve Naturali dello Stato lungo la costa adriatica si è verificato un avvistamento straordinario: i militari del Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina, durante un’ordinaria attività di perlustrazione, hanno osservato emergere dalle acque basse vicino alla spiaggia un esemplare di foca monaca (Monachus monachus). Grazie al supporto del Cestha (Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat) di Marina di Ravenna, è stato possibile identificare l’animale come una femmina adulta di circa 2 metri di lunghezza. La foca si presentava in buone condizioni di salute e mostrava scarso timore della presenza umana.

L’esemplare, probabilmente intento a seguire un banco di pesci per nutrirsi, si è fermato per riposare nelle acque poco profonde del litorale, emergendo ogni 5 minuti per respirare ed esplorando la riva con movimenti agili, favoriti dal suo corpo affusolato perfettamente adattato all’ambiente marino.

Non si registrano avvistamenti recenti di questa specie nelle acque costiere di Ravenna o Ferrara.

La foca monaca è una specie gravemente minacciata: figura nella lista rossa IUCN come specie a rischio critico di estinzione nel Mediterraneo, dove la popolazione è stimata tra 350 e 450 individui.

Un tempo diffusa in tutto il bacino meridionale del Mediterraneo, in Italia la foca monaca è attualmente presente solo sporadicamente in alcune località del Tirreno. L’esemplare avvistato sulle nostre coste proviene molto probabilmente dalle colonie presenti lungo le coste croate e la penisola istriana.

Molteplici sono i fattori che hanno contribuito alla rarefazione della specie: la persecuzione diretta da parte dell’uomo, che erroneamente la ritiene responsabile di danni alle reti e alla pesca; l’accumulo di inquinanti marini; la progressiva scomparsa di tratti costieri isolati idonei alla riproduzione. Questi elementi hanno portato nei decenni passati alla quasi totale scomparsa della specie.

L’avvistamento odierno sottolinea l’importanza delle aree protette, marine e terrestri, e la necessità di ampliare questi spazi dove specie a rischio come la foca monaca possono trovare rifugio sicuro per alimentarsi e riprodursi.

Il Reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina, in collaborazione con l’Ente di Gestione per la Biodiversità e i Parchi – Delta del Po e altre istituzioni competenti come la Guardia Costiera, gestisce importanti aree naturali protette terrestri e marine fondamentali per gli habitat, l’avifauna e la fauna marina. Vale la pena ricordare che sulla costa ravennate è presente il nucleo di nidificazione più consistente di fratino e che questa estate sono state portate con successo alla schiusa le uova di un nido di tartaruga marina.

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