Ravenna, assume come colf l'amante trans per il permesso di soggiorno

Ravenna

RAVENNA. Per una decina di anni hanno condiviso lo stesso tetto, uniti sia da una relazione sentimentale che da un rapporto di lavoro. Lui, ravennate oggi 49enne, aveva assunto come colf lei, transessuale brasiliana di 43 anni. Ma secondo l’accusa in quel contratto, regolarmente stipulato con tanto di versamento puntuale dei contributi, c’era un doppio fine: da un lato mantenere pulita la casa, dall’altro garantire alla convivente il permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Le cose sono andate bene per anni fino a quando su quella convivenza - forse anche chiacchierata nel contesto di un piccolo paese della provincia - non si sono concentrate le attenzioni delle forze dell’ordine. E quando proprio lo stesso 49enne ha ammesso che per le prestazioni domestiche la compagna non percepiva alcuno stipendio, è partita la segnalazione alla Procura. Da qualche mese i due si sono lasciati, ma insieme dovranno affrontare il processo dopo il rinvio a giudizio da parte del giudice per l’udienza preliminare Janos Barlotti: il 49enne è accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di falsità ideologica in atto pubblico, in concorso e in continuazione con la trans.

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