Ravenna, allarme di Ravenna Farmacie sulle carenze di personale
RAVENNA - Non solo medici e infermieri. La sanità italiana soffre della carenza di un’altra importante figura professionale: quella dei farmacisti. Una mancanza di personale che è emersa in tutta la sua evidenza durante la pandemia, caratterizzata da lunghe code fuori dalle farmacie, ma che anche in tempi (relativamente) ordinari condiziona i piani di sviluppo delle imprese. Ravenna Farmacie, che in questi giorni sottoporrà il suo budget 2023 all’attenzione del consiglio comunale, analizza profondamente le conseguenze di questa carenza di professionisti. «Così, come è successo con i medici, anche i farmacisti oggi disponibili nel mondo del lavoro sono in numero decisamente inferiore alle necessità», per questo motivo «oggi è virtualmente impossibile coprire tutte le posizioni disponibili nelle farmacie». Ravenna Farmacie al momento 16 farmacie (10 nel comune capoluogo).
I primi mesi del 2022 sono stati caratterizzati da un aumento esponenziale della richiesta di servizi e prodotti legati alla pandemia determinata dalla improvvisa ed inaspettata decisione governativa di “spostare” in farmacia gran parte dei test necessari per accertare sia l’inizio della malattia che la sua cessazione». Una situazione che ha messo sotto pressione le farmacie, provate anche da un aumento dei contagi tra i dipendenti (115 nel 2022), che hanno affrontato la pandemica con «una forza lavoro insufficiente a sostenere l’ondata di richieste». Ma se in inverno grazie a risorse esterne e una nuova organizzazione alla fine il servizio è stato erogato con un complessivo grado di soddisfazione dei clienti, «più difficile è stato soddisfare pienamente le aspettative della clientela nella stagione estiva: non è infatti stato possibile reclutare un numero di farmacisti sufficiente per coprire gli orari ideali, specie nell’area Cervese. Questo ha comportato una riduzione degli orari di apertura rispetto anche solo all’anno precedente, e, conseguentemente, la perdita di parte del potenziale fatturato».
Ravenna Farmacie sottolinea anche la difficoltà di reperire personale per lavorare nei magazzini a cui «si è aggiunto l’effetto particolarmente deleterio del blocco degli straordinari e dello sciopero della tarda primavera». L’effetto congiunto di tutti questi fattori, dice l’azienda, «ha impedito per molti mesi di mantenere un adeguato ritmo di lavoro, che permettesse di ricevere e immagazzinare la merce ordinata, rendendola così disponibile per la vendita. Si è quindi arrivati ad una situazione in cui per settimane non siamo riusciti a fare fronte in maniera adeguata alle crescenti richieste della nostra clientela, perdendo fatturato, quote di mercato oltre che immagine». Negli ultimi mesi ci si è messa anche la carenza di farmaci sul mercato mentre la consegna dei prodotti farmaceutici a clienti terzi risente dell’aumento del caro carburante. L’anno chiude comunque in positivo. Inizialmente il budget 2022 prevedeva un margine operativo di 305mila euro. Per effetto dei maggiori servizi affidati alle farmacie e di altri fattori finanziari l’anno si è chiuso invece con un margine di 659.049 euro. Quasi il doppio dunque. I manager della società preferiscono però non attestarsi su questi valori per le previsioni del 2023, vista l’incertezza del quadro economico, e prevedono per l’anno in corso una chiusura a 318.322 euro.