Ravenna. Alla Cfs Europe integrazione per 28 dipendenti a causa del caro energia

Ravenna
  • 20 novembre 2023

Il caro-energia e gli aumenti dei costi delle materie prime sono alla base della richiesta di ammortizzatori sociali di Cfs Europe, azienda chimica di Ravenna. Richiesta di cassa integrazione per 28 lavoratori sulla quale si è trovato l’accordo nei giorni scorsi, nella sede locale di Confindustria, dove l’azienda ha incontrato le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e le Rsu. La proposta di Cfs Europe era di adottare l’ammortizzatore sociale “come strumento per gestire la situazione di difficoltà che affronta a seguito del perdurare della crisi che il mercato dell’idrochinone e del catecolo stanno vivendo, a partire dallo scorso luglio quando, in ragione anche degli importanti costi delle materie prime e dell’energia, ha ridotto la propria produzione”, spiegano i sindacati. Le produzioni di idrochinone e di catecolo vengono realizzate infatti nell’impianto di trattamento dei difenoli che è stato di conseguenza messo al regime minimo da alcuni mesi, con rotazione del personale per lo smaltimento delle ferie accantonate. “Da quanto comunicato dall’azienda, oggi il mercato mostra leggeri segnali di ripresa- spiegano i sindacati- ma non ancora tali da consentire la ripresa della produzione che ci auguriamo possa avvenire nel giro di qualche mese”. Su richiesta dell’azienda, quindi, le associazioni dei lavoratori hanno firmato l’accordo di cassa integrazione per 13 settimane a partire dal 20 novembre, garantendo comunque ai lavoratori coinvolti la piena retribuzione, l’anticipo salariale da parte di Cfs Europe e la maturazione dei ratei contrattuali.

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