Ravenna, addio all’avvocato Gianluca Alni. I colleghi: “Quante battaglie insieme”

Ravenna
  • 13 maggio 2025

L’avvocatura romagnola in lutto per l’improvvisa scomparsa dell’avvocato ravennate Gianluca Alni. Aveva compiuto da due giorni 70 anni ed era da tempo considerato uno dei penalisti più apprezzati del foro ravennate. La sua morte improvvisa ha comprensibilmente gettato nello sconforto non solo i suoi colleghi, ma anche le tante persone del mondo della giustizia che in questi anni ne avevano apprezzato le doti professionali e umane mostrate in oltre 40 anni di esercizio dell’avvocatura.

Il suo nome in passato era stato legato a diversi casi di cronaca che ebbero rilevanza mediatica anche fuori dai confini provinciali. Tra questi si ricorda il suo impegno come difensore di Davide Valpiani, il forlivese accusato di aver ucciso il fratello della compagna nel 2005 per riscuotere i soldi di un’assicurazione sulla vita. Tra i suoi successi professionali anche il ricorso che fece annullare trecento multe fatte negli stradelli di Marina di Ravenna. Memorabili le sue arringhe in Corte d’Assise, ma anche il rigore mostrato in ogni singola udienza e con qualunque cliente. Aspetti che furono anche cardine del suo impegno dentro l’Ordine degli Avvocati. Nei mesi scorsi aveva lottato con tenacia contro diversi problemi di salute, problemi che sembrava aver risolto con il coraggio di sempre e con quel piglio tenace che lo caratterizzava ogni volta che indossava la toga.

Così lo ricordano i colleghi della Camera Penale della Romagna: «Gianluca è stato un avvocato preparato e affermato, con grandi meriti ed onori professionali, le cui grandi doti hanno trovato indiscussa espressione innanzi a Tribunali e Corti Superiori. È stato anche capace di coniugare, accanto al successo nella professione legale, la partecipazione agli organi consiliari e associativi dell’avvocatura locale, sia come Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Ravenna che come Consigliere del Direttivo della Camera Penale della Romagna della quale era socio sin dal 1989». Con lui «ricordiamo le tante battaglie insieme, prima tra tutte quella tesa ad affermare i principi del diritto penale liberale e del giusto processo che, fino a quando ha potuto, ha continuato a diffondere, con l’osservatorio Miur, anche dentro gli istituti scolastici di grado superiore della Provincia. Mai ha fatto mancare il proprio contributo al Direttivo, sia come consigliere che socio, in momenti delicati o di particolare tensione che la Camera penale ha dovuto affrontare negli anni». Un impegno «disinteressato e generoso» a cui si univa una certa allegria nella convivialità. «Ed è proprio quel suo sorriso, espressione di un carattere aperto, disponibile, frutto di una bontà d’animo eccezionale, che vogliamo ricordare anche oggi».

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