Ravenna, 32enne lascia il lavoro: "Farò il giro del mondo in barca"

RAVENNA - Cambia vita dopo la pandemia e lascia il lavoro per prendersi un anno sabbatico che gli servirà a compiere il giro del mondo in barca a vela. Un’impresa con cui vuole anche finanziare un progetto di pulizia delle spiagge e dei mari. Lorenzo Gaudenzi ha 32 anni, è nato a Lugo e ha, da bambino, vissuto a Godo. I suoi genitori, tutt’ora, vivono nel Ravennate, a Pezzolo, vicino a Russi. La passione per la vela gliel’avevano passata i nonni, anche loro romagnoli, che nelle varie vacanze fatte nei porti dell’Europa, soprattutto in Spagna, lo avevano portato in barca quando era nemmeno un ragazzino: «Il profumo del mare l’ho respirato da sempre, fa parte di me e della tradizione della mia famiglia – racconta Lorenzo –. So che a partire dal prossimo settembre sarà una componente indissolubile delle mie giornate. E mi sto allenando per questo». In questi giorni, infatti, Lorenzo si trova in Portogallo, sull’oceano, a provare barche a vela di amici. Ma presto si sposterà in Inghilterra: «Sono nel Regno Unito le sessioni di allenamento cui ci sottoporremo – illustra Gaudenzi – insieme a tutti i componenti degli undici equipaggi che verranno composti per la Clipper Race 2023-24». Il velista di origine ravennate compirà in tutto cinque allenamenti, ognuno dei quali della durata di una settimana/dieci giorni in mare aperto: «Ne farò uno in più rispetto alla larga parte degli altri partecipanti – racconta ancora il 32enne romagnolo –. È un’opportunità che mi viene data e che ho richiesto di poter sfruttare, in ragione del fatto che, all’interno dell’equipaggio in cui verrò inserito, avrò il ruolo di circumnavigatore». Significa che nel viaggio di circa dodici mesi Lorenzo Gaudenzi non salterà alcuna tappa e sarà una delle figure centrali dello scafo cui verrà assegnato. «Eppure fino alla pandemia la vela era per me, davvero, solo una passione. Avevo ricoperto varie mansioni lavorative e vissuto in tante città d’Europa. In ultimo mi trovavo a Bruxelles, nel Paese dove ero stato per lungo tempo col trasferimento dei miei genitori – ripercorre il momento decisivo, Lorenzo –. Ero front-desk executive per un albergo nella capitale belga ed il Covid mi ha spinto a dare una svolta alla mia vita. Il settore nel quale ero occupato è stato il primo a chiudere e l’ultimo a riprendere. Io avevo preso la patente nautica nel 2018 e quella per l’offshore nel 2020. Così ho fatto richiesta per la Clipper Race, e mi hanno chiamato». Da quel momento, sono state cinque le selezioni a cui Gaudenzi è stato sottoposto, dai test psico-attitudinali alle prove più pratiche: «Ho veleggiato molto, ma mai partecipato ad una regata. Sarà un esordio di fuoco, perché si tratta di un viaggio provante sia dal punto di vista fisico che psicologico. Da settembre saremo tutti su barche Clipper70, in grado di planare a 15 nodi su onde di 20 metri. Si parte da Liverpool e facendo tappe in Uruguay, a Città del Capo, a Perth, a Sidney, in Cina, a Seattle, nello stretto di Panama, e quindi New York giungeremo in Irlanda. Prima di approdare a Londra, per l’arrivo». Ora il velista di Godo attende solo di sapere su quale barca e sotto quale skipper verrà imbarcato: «Mi auguro di finire in un equipaggio competitivo. L’organizzazione però ha selezionato componenti con differenti livelli di esperienza e abilità di diverso tipo. Ci saranno infermieri, ingegneri, pompieri e marinai provetti. Io sono entusiasta – conclude Lorenzo Gaudenzi – perché di qui in avanti potrò dedicarmi al mare e all’ambiente. Due grandi passioni della mia vita». Sarà partecipe di un’impresa unica nel suo genere e vuole utilizzare questa opportunità per fare qualcosa di utile all’ambiente. Per questo Lorenzo Gaudenzi, che parteciperà alla Clipper Race 2023-24, grazie alla quale in un anno attraverserà tutto il mondo in barca a vela, abbinerà al racconto della sua regata anche un crowdfunding: «Il progetto è già nelle mani del comitato organizzatore e attendo solo l’approvazione ufficiale. Con 11 barche attraverseremo il mondo compiendo, ciascuna, un viaggio di 40mila miglia nautiche. Dobbiamo approfittarne per qualcosa di utile anche all’ambiente». Il velista ravennate è convinto che «durante le nostre traversate potremo, raffrontandoci con associazioni deputate, localizzare le isole di plastica che si formano nei mari. Una creazione di mappe per averne un censimento – rileva Gaudenzi – è il primo passo per poterle rimuovere». Le varie tappe del giro del mondo in barca a vela potranno, inoltre, prevedere momenti di pulizia delle spiagge coinvolte dalla regata: «Durante questa fase di allenamento inizierò dal Portogallo. In seguito – conclude il velista di origine romagnola – organizzeremo cinque differenti pacchetti di adesione alla campagna che verrà lanciata. Che andranno dalla possibilità di finanziare il mio equipaggiamento, fino al sostegno delle campagne ambientali attraverso l’acquisto di magliette e braccialetti. Tutto merchandising che, ovviamente, sarà in materiale riciclabile». AN.TA.