Raid incendiario all’hub vaccinale di Ravenna. A giudizio un 53enne di Forlì. L’Ausl chiede i danni all’imputato
Mascherine, ordinanze, limitazioni e vaccini obbligatori. Sembra ormai storia vecchia, invece le conseguenze delle proteste no vax sfociate in veri e propri attentati ai centri nevralgici della lotta al Covid approdano ora in tribunale. Qui - al palazzo di giustizia di Ravenna per l’esattezza - si terrà nei prossimi giorni l’udienza preliminare nei confronti di un 53enne di origine forlivese, residente a Ravenna, ritenuto responsabile del raid incendiario all’hub vaccinale di Ravenna del 25 febbraio 2022. Segno che nei suoi confronti la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Dal canto suo, l’Ausl Romagna si costituirà parte civile. È quanto si apprende in una delibera firmata a inizio mese dalla direzione dell’azienda sanitaria, che ha dato mandato all’avvocato Roberta Sama per «ottenere il ristoro dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti in ragione dei reati contestati, così come quantificati dai competenti servizi aziendali, con particolare riferimento ai danni materiali subiti, al pregiudizio causato al buon andamento dell’attività amministrativa ed al pericolo per utenti e per il personale presente presso i locali al momento dei fatti».
I dettagli nel Corriere Romagna in edicola