Porto di Ravenna, terzo giorno di proteste. "Ma ora basta"
RAVENNA - Al terzo giorno di proteste che fermano la regolare attività dello scalo ravennate, Comune e Autorità portuale dicono basta. E chiedono, senza troppi giri di parole, di sbloccare la situazione. Ieri i rallentamenti imposti dalla contestazione degli autotrasportatori venuti dal Mezzogiorno si erano già attenuati e per le prossime giornate l’emergenza appare rientrata. Oggi e lunedì i presìdi con ogni probabilità non sussisteranno.
La giornata di giovedì era stata tesa, con un autotrasportatore ravennate, aderente al presidio, rimasto ferito. Secondo la ricostruzione della Questura un evento totalmente fortuito, con il 40enne curato all’ospedale che avrebbe urtato il mezzo mentre questo ripartiva. Il clima però si era reso ancor più rovente anche con il diffondersi della notizia di gomme squarciate ad un autotrasportatore posteggiato nel piazzale prospiciente al Tcr. L’atto vandalico però era avvenuto nella notte precedente all’inizio dei blocchi e non appare pertanto legato alle manifestazioni poi avvenute.
Giovedì comunque l’appello ad una risolutezza nei confronti dei manifestanti era giunto dal Comitato unitario dell’autotrasporto, che considerava l’azione un danno alle ragioni del settore, impegnato in una trattativa al ministero. In serata poi era giunta la notizia, oltre che del sostegno al settore dell’autotrasportatore della conferenza Stato-Regioni, anche dello stanziamento di 80 milioni da parte del Governo. Ieri è giunta invece l’azione contemporanea di sindaco ed assessora al porto, con la presa di posizione del presidente dell’Autorità di sistema portuale.