Plebiscito all’Ausl Romagna per aumentare i buoni pasto. «Non bastano per un panino». Quasi mille firme in poche ore

Rivolta dei buoni pasto tra i dipendenti dell’Ausl Romagna: in queste ore è in corso una raccolta firme che in una giornata ha già raccolto quota 900 sottoscrizioni. Ai dipendenti dell’azienda sanitaria non va giù innanzitutto l’importo: 5,16 euro. Se la cifra vi suggerisce qualcosa, è perché è l’equivalente di diecimila lire. Un valore rimasto tale negli anni, inflazione o meno, a partire dai primi anni Duemila. Da quando, appunto, si è passati dalle lire agli euro. Ma se già negli anni Novanta gli 883 cantavano che «con un deca non ci mangi nemmeno in pizzeria», oggi con 5,16 euro faticano a scapparci a a malapena un tramezzino e un bicchier d’acqua al bar. Le cose vanno meglio nelle mense aziendali degli ospedali. Ma non tutti i dipendenti, per ragioni di orario o perché lavorano nei servizi territoriali, hanno accesso alla mensa ospedaliera e devono orientarsi verso i vari locali convenzionati. Il ticket, inoltre, non è cartaceo ma viene utilizzato il badge aziendale. In sostanza il buono non è cumulabile.

A cercare di cambiare le cose è la Uil Fpl che ha lanciato una petizione in tutta la Romagna. «E’ vero - precisa il sindacato- che il buono pasto è fissato dal contratto collettivo nazionale ma le singole aziende hanno la facoltà di cambiarlo». La Uil spiega: «La fruizione del pasto è un diritto di tutto il personale dipendente. Spesso, per problemi riconducibili all’organizzazione del lavoro, i dipendenti dell’Ausl della Romagna non riescono a fruire del buono sia presso i punti sostitutivi che presso le mense ospedaliere». La questione del basso valore economico del buono è sottolineata nella petizione. «Tutto questo deve cambiare - si legge nel documento che, se continuerà con questo ritmo arriverà in fretta alle mille firme -. Chiediamo che venga aumentato il valore economico dei buoni pasto e che questi possano essere cumulati per permettere un uso più flessibile ed equilibrato da parte dei dipendenti». A portare avanti la battaglia sono le segreterie provinciali della Uil Fpl di Cesena, Forlì, Ravenna, Rimini.

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