Nuovo sbarco di migranti a Ravenna, il sindaco: «Il Governo convochi un tavolo o non accoglieremo altre navi»

Ravenna
  • 23 agosto 2025

Quasi un attracco al mese di media. «Oggi il governo Meloni, tramite il Ministero degli interni, ha comunicato che la 24esima nave ong nel giro di 2 anni e mezzo sbarcherà a Ravenna nei prossimi giorni» ha commentato il sindaco Alessandro Barattoni che lancia un aut aut: «Per quanto ci riguarda, quella in arrivo sarà l’ultima nave che attraccherà fino a quando non verrà convocato a Roma un tavolo nazionale delle città individuate come porto sicuro, nel quale discutere le politiche e le scelte dei prossimi anni».

Una presa di posizione forte del primo cittadino che spiega: «Il Comune di Ravenna ha sempre collaborato con Ministero e Prefettura per garantire le migliori condizioni logistiche e organizzative nel corso degli sbarchi, ma allo stesso tempo ha sempre denunciato la disumanità e l’incoerenza di una scelta che complica il lavoro delle Ong e aumenta la sofferenza dei migranti, che dal centro del Mediterraneo vengono costretti a diversi giorni di navigazione prima di arrivare a terra. Collaborazione e organizzazione, ma allo stesso tempo riconoscimento di una scelta sbagliata sulla pelle delle persone». A far alzare i toni c’è poi la sensazione di una strategia politica mirata alla base delle scelte. «Questa settimana il sindaco di Ancona, centrodestra, altra città che in questi anni ha accolto diversi sbarchi, qualcuno meno di Ravenna, si è prima lamentato di una nuova assegnazione e poi ha ricevuto dal governo Meloni, tramite il ministro Tajani, rassicurazioni sul fatto che altre navi non sarebbero più approdate nella località marchigiana. In tanti sostengono che questo sia dovuto al fatto che fra poche settimane le Marche si presenteranno al voto e che il centrodestra abbia bisogno di dare dei segnali per paura di perdere le elezioni. Io non voglio credere che si possano mettere le elezioni davanti alla vita delle persone, ma non posso non notare che, se fosse vero, questo significherebbe automaticamente un aumento delle navi negli altri porti individuati come sicuri, come il nostro. Per questo, per quanto ci riguarda, quella in arrivo sarà l’ultima nave che attraccherà a Ravenna fino a quando non verrà convocato a Roma un tavolo nazionale delle città individuate come porto sicuro, nel quale discutere le politiche e le scelte dei prossimi anni. Nonostante i proclami e la propaganda, infatti, restano le persone da accogliere e l’innegabile aumento degli sbarchi. Come se non bastasse, in questo ambito si sono solo sprecate enormi quantità di denaro pubblico per la fallimentare operazione in Albania, di cui dovremo rendere conto alle nostre coscienze e a quelle dei nostri figli. Quando alla disumanità si affianca il calcolo elettorale, la politica esprime il peggio e a questo serve ribellarsi».

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