Ravenna, pialassa in secca. Per Autorità portuale "fenomeno naturale ma il Piomboni non sarà più navigabile"

L’acqua resterà bassa
Daniele Rossi compie un quadro realistico: «La condizione definitiva e permanente della pialassa, comunque, non prevederà tratti navigabili – sottolinea il presidente dell’Autorità portuale -. Attueremo pedissequamente il progetto approvato nel 2010 dalla Conferenza dei servizi, che incorpora anche gli enti di tutela ambientale. Nell’ultima fase verrà ricollegato il canale Marini, quello dell’Idrovora, con una struttura idraulica complessa. Nell’innesto fra il corso d’acqua e la pialassa sarà attuata una cascata a diverse quote, come fossero gradoni. Questo per consentire un corretto mescolamento fra acque dolci, che sono quelle meteoriche irregimentate dal canale Marini, e quelle salate della Pialassa».
Il fine ultimo, precisa Rossi, è quello di una riqualificazione ambientale: «L’acqua giungerà comunque a livelli di profondità variabili tra i 20 e i 30 cm il progetto approvato nel 2010 ha la funzione di fitoriqualificare la zona, creando le condizioni per la costituzione di una vegetazione di tipo palustre». Un canneto, quindi, che rappresenterà la rinaturalizzazione della pialassa Piomboni mentre «nelle settimane scorse si è lavorato al centro della pialassa – completa il ragionamento Rossi -, e le draghe hanno lavorato in attestazione al canale circondariale con refluimento nelle barene». Barene che non sono altro che isolotti al centro della pialassa e rappresenteranno una delle barriere naturali fra la parte industriale e la parte di interesse naturalistico, in quella zona dove insediamenti umani e tutela ambientale dovranno trovare un nuovo, fragile, equilibrio.