Marina di Ravenna cambia volto: via al recupero di mercato ittico e Fabbrica vecchia

Ravenna

RAVENNA. Si ritrovano al tavolo dopo poche settimane, questa volta dall’altra parte del canale. Prima a Porto Corsini, ieri a Marina di Ravenna. E i residenti accorsi numerosi nella sala del Centro civico hanno potuto sentire dal sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, e dal presidente della Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centro settentrionale, Daniele Rossi, tre novità assolute, che incideranno in maniera sostanziale nella vita di Marina di Ravenna e che si concretizzeranno tutte in meno di un lustro.

Le pescherie

La prima sarà la riqualificazione completa dell’area delle pescherie, con l’intervento in particolare sull’antico Mercato del pesce. «Si tratterà di un restauro e di un riassetto urbano complessivo che vedrà il suo avvio fra la fine dell’anno prossimo e l’inizio del 2020 – ha riferito Rossi –. Costerà 1,5 milioni di euro per un intervento che durerà circa due anni».

Il complesso del Marchesato

E sarà sempre l’Autorità portuale ad occuparsi di un altro intervento di ricostruzione e riconversione di un’altra struttura cara alla memoria dei residenti di Marina di Ravenna, da tempo abbandonata e quasi integralmente crollata. «Ci incaricheremo del progetto di recupero della Fabbrica vecchia e abbiamo anche una proposta su come darle una nuova vita». Il complesso degradato di via del Marchesato potrebbe diventare il distaccamento marittimo dei Vigili del Fuoco. Sui lavori alla Fabbrica Vecchia erranno investiti tra i 5 e i 6 milioni di euro, per una durata dei lavori prevista di tre anni. De Pascale ascolta attento e ribadisce come «gli interventi esposti saranno su terreno demaniale e in carico all’Autorità di sistema portuale.

La sede dell’Arma

Il primo cittadino, però, ha colto l’opportunità per chiudere una polemica e aprire una prospettiva sulla collocazione della Caserma dei carabinieri: «E’ qui nel centro civico che, secondo il piano del Comune, è prevista la collocazione della sede dell’Arma», ha ricordato De Pascale. Nelle scorse settimane, l’opposizione di centrodestra a Palazzo Merlato aveva fatto un esposto direttamente al Ministero, contestando la collocazione. De Pascale ha censurato il metodo: «Quale Comune in Italia fa la Caserma per lo Stato? Era giusto, in considerazione di questa unicità, dimostrarci divisi come territorio nei confronti del Governo?», ha chiesto il sindaco. L’alterco però non ha impedito alla Giunta, assieme al consiglio territoriale, di indagare i costi dell’opera qualora fosse costruita ex novo e collocata in un terreno di proprietà comunale inutilizzato sulla via Trieste: «Sono lievemente più elevati – considera De Pascale – ma si avrebbe la migliore classe sismica. Abbiamo avviato quindi un confronto coi carabinieri e l’opzione pare gradita. Faremo pertanto nostra questa proposta e la porremo ufficialmente al Comando generale dell’Arma. Se verrà autorizzata procederemo in tal senso, altrimenti rimarremo sulla prima opzione».

I tempi potrebbero così dilatarsi «ma l’impegno della Giunta – conclude De Pascale – rimane quello di realizzarla entro il mandato, nel 2021».

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