Picchia il figlio di 6 anni con la cintura. Patteggia e ora rischia la patria potestà

RAVENNA. Scatti d’ira, parolacce e mani alzate contro i compagni di classe, ma dietro tutto questo una triste spiegazione: le conseguenze di reiterati maltrattamenti subiti dal padre. Una storia drammatica che ieri ha avuto il suo primo esito penale con un patteggiamento a dieci mesi e 20 giorni di reclusione, per un genitore che alla fine ha deciso di ammettere le proprie responsabilità, nonostante per mesi avesse negato ogni cosa. E ora potrebbe persino rischiare di perdere la patria potestà sul figlio.

I primi segnali di disagio

Tutto ha inizio verso la fine del 2016. Per il piccolo di sei anni da qualche giorno è suonata la campanella del primo giorno di prima elementare. Ma qualcosa in lui non va. Gli insegnanti se ne accorgono subito, tuttavia inizialmente non riescono a capire il perché di quegli strani comportamenti su un bambino così piccolo. Fin da subito il giovanissimo protagonista di questa vicenda non riesce infatti a interagire con i compagni. E anche seguire una semplice lezione diventa motivo di nervosismo. In più occasioni le maestre segnalano violenti scatti di rabbia del bambino, che in un’occasione arriva addirittura ad alzare le mani nei confronti della docente e in un’altra verso un compagni di classe. Momenti d’ira che si accompagnano quasi sempre esternazioni verbali anche piuttosto violente.

Le segnalazioni

A quel punto le maestre decidono quindi di parlare con la famiglia del piccolo, che di tutta risposta accusano le insegnanti di non saper fare il proprio mestiere. E le cose scorrono così, senza una spiegazione e una soluzione concreta, fino all’aprile dell’anno scorso. Quel giorno una delle insegnanti nota infatti qualcosa di strano sul corpo del bambino di sei anni. Si tratta di lividi sparsi per tutto il corpo. Forse intuendone la provenienza, la donna decide di chiedere l’intervento dei servizi sociali, che si rivelerà decisivo per togliere una volta per tutte il piccolo dalle mani di un padre violento. Dopo mesi di indagini e dopo aver sentito lo stesso bambino sulla causa di quelle lesioni, finalmente arriva la risposta non solo ai lividi, ma anche agli “strani” comportamenti del piccolo. Il padre più volte nel tempo lo aveva infatti maltrattato, picchiandolo ripetutamente con la cintura dei pantaloni. Il genitore in più occasioni, anche davanti al pm Antonio Vincenzo Bartolozzi, ha negato di aver mai maltrattato il figlio. Tuttavia alla fine ha deciso di patteggiare davanti al giudice Galanti, prendendosi di fatto le responsabilità di quanto accaduto. Il bimbo, che oggi ha otto anni ed è tutelato dall’avvocato Christian Biserni, è invece ancora affidato ai servizi sociali. Anche perché da qualche tempo si è aperto anche un secondo procedimento, questa volta davanti al Tribunale di minori di Bologna, che oltre a confermare il temporaneo allontanamento del bambino dal nucleo familiare, adesso potrebbe persino mettere in discussione la patria potestà del padre.

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