Rete idrica troppo vecchia, a Ravenna ogni giorno si perdono 10 milioni di litri d’acqua

RAVENNA. Pensate di mettere in fila dieci milioni di bottiglie d’acqua da un litro, chiuderle dentro una gigantesca cassa di legno e di buttare via tutto. Così ogni giorno, senza sosta. È la quantità esatta di acqua potabile che quotidianamente viene sprecata nel Comune di Ravenna. Dieci milioni di litri, la bellezza di 3,6 miliardi di litri all’anno, abbastanza da soddisfare il fabbisogno giornaliero di oltre 45 mila persone. Se si guarda il dato in termini percentuali, lo sperpero quotidiano così come indicato dall’Istat equivale a poco più del 23 per cento dell’acqua che ogni giorno viene immessa nella rete comunale. Quasi un quarto dell’intero ammontare. Confrontando i numeri a livello nazionale, Ravenna e tutta la Romagna sono in realtà inserite tra le realtà che hanno uno spreco “medio” di acqua al giorno. Quindi non grave ma nemmeno basso. Certamente non siamo al centro di una situazione limite come quella di Frosinone, che detiene il triste primato di sprecare il 75% dell’acqua erogata, ma nemmeno virtuosi come Macerata, che in tutto il processo dall’acquedotto ai rubinetti delle case perde appena l’8,6%.

Consumi

Ogni giorno nelle tubature che corrono sotto il suolo di Ravenna “viaggiano” la media di circa 45,7 milioni di litri di acqua potabile. Di questi, 35,2 milioni arrivano senza problemi ai quasi 160mila abitanti del comune. E gli altri dieci? Semplicemente si perdono. Stando ai dati dell’Istat, ogni ravennate consuma infatti in media 6.600 litri di acqua al mese tra docce, lavelli, lavatrici, lavastoviglie, oltre a quella utilizzata in agricoltura e altre realtà ancora. Valori che chiaramente tendono ad abbassarsi nei periodo invernali ed aumentare in quelli estivi, quando in risposta all’aumento del fabbisogno giornaliero viene potabilizzata anche l’acqua proveniente dal Canale Emiliano Romagnolo. Ciò che è peggio quando si parla di spreco è che i numeri negli ultimi cinque anni non hanno fatto altro che aumentare. Basti pensare che nel 2012 lo spreco percentuale di acqua potabile era del 20,5%, aumentato al 21,5 dopo tre anni, nel 2015, per poi arrivare all’ultimo rilevamento Istat del 2016, dove si è appunti giunti al 23,1% di sperpero.

Le cause

Ma dove finisce l’acqua che non riesce ad arrivare fino ai rubinetti delle famiglie? La maggiore parte di questo enorme spreco è causato dalle pessime condizioni della tubature, specialmente nei tratti finali che portano ai consumatori. Potremmo definirli gli acciacchi dell’età. Perché la rete idrica di Ravenna ha ormai più di sessant’anni. Abbastanza per pensare di essere piano piano mandata in pensione. Non è un caso infatti che, negli ultimi anni, vi siano stati più di un caso di tubature saltate, con vere e proprie voragini aperte al centro delle strade cittadine. A ciò si aggiungono le perdite fisiologiche del processo di potabilizzazione e la naturale evaporazione, specialmente ora che il caldo è più intenso.

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