Pericolo zanzare “esotiche”: scattano i controlli al porto

Ravenna

RAVENNA. C’è anche il porto di Ravenna nei quattro siti in Italia in cui si svolge la sorveglianza sulle zanzare presenti nel territorio, al fine di individuare tempestivamente – e cercare di eradicare con azioni immediate e mirate – gli insetti non autoctoni, bloccandone la diffusione.

Il progetto

Il monitoraggio rientra nelle azioni previste da progetto quinquennale Life Conops, un programma europeo giunto all’anno conclusivo – a cui partecipano Ausl Romagna, Regione Emilia-Romagna e Centro Agricoltura Ambiente G. Nicoli di Crevalcore – che vede insieme Italia e Grecia, nato per sviluppare piani di gestione integrati per un controllo efficace delle specie di zanzare non autoctone.

Dieci i punti in cui sono state collocate le trappole in terra ellenica, quattro quelli in Italia: oltre al porto di Ravenna, quello di Ancona, un’azienda di Rovereto del settore degli pneumatici (proprio nelle piccole raccolte d’acqua all’interno di questi ultimi è arrivata in Europa la zanzara tigre, ndr) e un altro sito nella provincia di Bologna.

«Sono trappole specifiche che funzionano in automatico, gestite da computer – spiega Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl Romagna – catturando le zanzare, che così abbiamo modo di osservare. Tenendo sotto controllo questi punti critici ci sono buone probabilità di riuscire a disinfestare con successo mettendo in campo un’azione di prevenzione immediata».

Perché i porti di Ravenna e Ancona? «Se anche non arrivano le grandi navi provenienti dalla Cina, ad esempio, le merci vengono comunque poi ripartite in navi più piccole che approdano in scali come questi», motiva l’esperto. «A Ravenna l’attività di controllo, che terminerà quest’anno, viene effettuata con la collaborazione dell’Autorità portuale, Comune e Regione. Fino ad ora non abbiamo rilevato la presenza di insetti “nuovi”».

Controllo e azioni mirate

A preoccupare, in particolare, la possibile diffusione della Aedes aegypti, zanzara che può veicolare virus pericolosi per l’uomo quali Zika, Dengue e febbre gialla, parente stretta della Aedes albopictus, la zanzara tigre. A differenza di quest’ultima, le cui uova deposte in autunno resistono al freddo invernale e in questo modo si sono diffuse in Europa, le uova della aegypti muoiono già con temperature intorno a zero gradi. Allarma per i possibili rischi sanitari la sua recente segnalazione in Georgia, sul Mar Nero.Il progetto Conops prevede, oltre al monitoraggio, anche indagini su come i cittadini gestiscono le attività di prevenzione, lo studio di nuovi prodotti biologici per la lotta alla diffusione delle zanzare e azioni di divulgazione.

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