Corso di ballo nello stabilimento: titolare a processo per festa abusiva

La scuola di ballo
I fatti risalgono all’estate 2015. E ieri in aula, tra i testi della difesa (rappresentata dall’avvocato Mauro Masotti) ha parlato il presidente dell’associazione sportiva che - tra le altre attività - organizza i corsi di ballo, proprio tipo quello che tre estati fa aveva portato gli iscritti a Punta Marina. Nel corso della deposizione ha descritto le modalità in cui si svolgono i corsi e in particolare ha riferito che in serate tipo quella organizzata quella sera nello stabilimento balneare i partecipanti si dividono in una decina circa di coppie che si esibiscono in pista.
E sono state proprio quelle modalità a essere interpretate dai militari come un’attività di intrattenimento non autorizzata e priva dei permessi che servono “a tutela dell’incolumità pubblica”. Contestazione che ha poi portato al rinvio a giudizio. Questo nonostante - è presumibile sia questa la linea difensiva - l’evento non fosse propriamente una “festa danzante”.
L’ordinanza balneare
A fare maggiore chiarezza sugli eventi in spiaggia, infatti, ci ha pensato l’ordinanza balneare dell’anno successivo, che ha nettamente inquadrato i corsi di ballo e i permessi richiesti per organizzare serate nei vari locali in spiaggia. E sulle regole stagionali in vigore al momento del sopralluogo delle forze dell’ordine si concentreranno le prossime udienze, dove sono attese le deposizioni di altri testi della difesa e il rapporto di uno dei militari intervenuti.