Corso di ballo nello stabilimento: titolare a processo per festa abusiva

RAVENNA. Non erano cento, nemmeno duecento. A ballare nella pista del bagno Perla di Punta Marina, erano alcune coppie iscritte a un corso di ballo. Poche ma sufficienti a far interrompere i passi latini nel locale su intervento dei carabinieri, che al legale rappresentante dello stabilimento hanno contestato, sulla base dei regolamenti in vigore in quei mesi, l’“apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento”. Ieri, gli strascichi di quell’accertamento sono finiti davanti al giudice monocratico Beatrice Bernabei e al vice procuratore onorario Ornella Manoli.

La scuola di ballo

I fatti risalgono all’estate 2015. E ieri in aula, tra i testi della difesa (rappresentata dall’avvocato Mauro Masotti) ha parlato il presidente dell’associazione sportiva che - tra le altre attività - organizza i corsi di ballo, proprio tipo quello che tre estati fa aveva portato gli iscritti a Punta Marina. Nel corso della deposizione ha descritto le modalità in cui si svolgono i corsi e in particolare ha riferito che in serate tipo quella organizzata quella sera nello stabilimento balneare i partecipanti si dividono in una decina circa di coppie che si esibiscono in pista.

E sono state proprio quelle modalità a essere interpretate dai militari come un’attività di intrattenimento non autorizzata e priva dei permessi che servono “a tutela dell’incolumità pubblica”. Contestazione che ha poi portato al rinvio a giudizio. Questo nonostante - è presumibile sia questa la linea difensiva - l’evento non fosse propriamente una “festa danzante”.

L’ordinanza balneare

A fare maggiore chiarezza sugli eventi in spiaggia, infatti, ci ha pensato l’ordinanza balneare dell’anno successivo, che ha nettamente inquadrato i corsi di ballo e i permessi richiesti per organizzare serate nei vari locali in spiaggia. E sulle regole stagionali in vigore al momento del sopralluogo delle forze dell’ordine si concentreranno le prossime udienze, dove sono attese le deposizioni di altri testi della difesa e il rapporto di uno dei militari intervenuti.

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