Santa Maria in Porto rivede la sua croce

Ravenna

RAVENNA. Scalzata dal fortunale di quasi un anno fa, la croce di Santa Maria in Porto è tornata ieri sulla vetta della basilica di via di Roma, dopo aver ricevuto la benedizione da parte del parroco, avvenuta mercoledì sera durante la messa.

Ieri mattina la croce è stata riposizionata sulla lanterna del tamburo della chiesa, grazie all’intervento di Azimut.

L’operazione è stata finanziata attingendo dai ricavi del recupero dei rifiuti post combustione dei forni crematori gestiti dalla società, e destinati a iniziative di carattere sociale.

L’intervento

Per l’intervento è stato necessario il parere della Soprintendenza, che ha dato l’ok per coinvolgere imprese e professionisti, come l’officina Venturi di Ravenna, che ha realizzato importanti lavori di carpenteria sia preparatori sia direttamente in quota, l’impresa Carmine Scurti di Pescara, che ha fornito una speciale piattaforma con un braccio di oltre 70 metri, l’ingegner Giovanni D’Antonio e l’architetto Mauro Ruscitti, che hanno curato la progettazione.

Il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione è stato seguito dalla Servin Scpa di Ravenna.

Il danno durante il fortunale

Come noto, la croce fu rimossa a seguito dei danni riportati nel corso del fortunale del 28 giugno 2017, che aveva reso necessaria la rimozione del manufatto diventato pericolante.

La decisione di Azimut di prendersi cura del restauro è dovuta alla “simpatia” che la società mostra da quando, dal 2015, ha assunto la gestione del ponte mobile, sotto il quale passa la processione della Madonna Greca (custodita nella basilica). Per “ripagare” le criticità legate alla processione avvenute negli anni precedenti, Azimut ha deciso di assumersi «un impegno concreto per recuperare».

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