Si spaccia per venditore e raggira 70enne. Ma ad attenderlo trova i carabinieri

Ravenna

RAVENNA

Si era presentato da un pensionato ravennate spacciandosi per un agente di commercio per conto della ditta forlivese con il quale l’anziano aveva in passato acquistato un depuratore per l’aria da 12mila euro proponendogli l’acquisto di un nuovo modello a un prezzo estremamente vantaggioso. Ma per sottoscrivere il nuovo contratto avrebbe dovuto prima saldare il vecchio conto. E siccome era a conoscenza che c’erano ancora rate da saldare, gli aveva prospettato la possibilità di chiudere la pendenza versando 4.500 euro cash. Solo così avrebbe potuto acquistare i nuovi filtri; al resto avrebbe pensato lui. Peccato che non avesse alcun titolo per farlo visto che, come si è poi scoperto, non aveva alcun rapporto di collaborazione con la ditta fornitrice del primo macchinario.

L’accusa

Considerando anche il pressing del venditore, l’anziano, dopo aver già versato 2mila euro e altre due tranches da 500 euro l’una tra il 13 e il 20 febbraio scorsi, si è insospettito quando il rappresentante aveva nicchiato sulla modalità di pagamento del saldo residuo, 1.500 euro. Quando si era trovato tra le mani un assegno e solo 100 euro in contanti, l’agente (che opererebbe per un’altra azienda sempre di Forlì) aveva manifestato le proprie perplessità per la tracciabilità del titolo; così aveva chiesto all’acquirente se poteva ritirare i soldi in banca riservandosi di tornare l’indomani, quando gli avrebbe restituito l’assegno.

I dubbi per quelle modalità e per il fatto di non aver ricevuto nulla, hanno spinto il 70enne a contattare l’azienda scoprendo che non aveva rapporti commerciali con l’uomo, rivolgendosi subito dopo ai carabinieri. Così quando l’agente si è recato dal pensionato ha trovato ad attenderlo i militari della stazione di Ravenna e del Nucleo operativo che, nascosti nell’abitazione, sono usciti allo scoperto arrestandolo per truffa aggravata.

I sospetti

In manette è così finito Alberto Valbonesi, 52enne forlivese domiciliato in un albergo a Castrocaro Terme; sequestrati come disposto dal sostituto procuratore Lucrezia Ciriello anche bollettini, ricevute e documentazione di varie ditte in possesso dell’uomo oltre a soldi e all’auto che aveva ricevuto in uso la sera precedente da un rappresentante dell’azienda da cui la vittima aveva effettuato il primo acquisto. La posizione dell’uomo è al vaglio così come quella delle aziende; dal momento che nel settembre scorso i carabinieri di Faenza avevano arrestato due venditori forlivesi collegati alle medesime ditte mentre cercavano di vendere un materassino ortopedico a una signora di Fognano, la Procura intende effettuare accertamenti per verificare un eventuale coinvolgimento anche delle società.

Altre pendenze

Comparso davanti al giudice Corrado Schiaretti e al vice procuratore onorario Ornella Manoli, per il 53enne – coinvolto in un procedimento analogo ai danni di una pensionata pesarese a cui, con modalità simili, nel 2016 aveva sottratto circa 10mila euro – sono stati disposti i domiciliari in attesa del ritorno in aula. Il legale dell’uomo, assistito dall’avvocato forlivese Antonio Giacomini, ieri sostituito in aula dal collega ravennate Francesco Manetti, ha infatti chiesto un termine per permettere all’imputato di risarcire la vittima in vista di un rito alternativo. Il processo è stato aggiornato a inizio marzo.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui