«Gnl: timori dei cittadini rimasti senza risposta»

Ravenna

RAVENNA. Non si placa la preoccupazione per l’impianto di Gnl al porto, anche alla luce del fatto che il progetto per il deposito di gas naturale liquefatto da 20 mila metri cubi a Marina di Ravenna ha avuto il via libera definitivo dal ministero dello Sviluppo economico. Sulla vicenda sono intervenuti ieri David Zanforlini, candidato alla Camera, e Alessandro Ruffilli, candidato al Senato, per i Cinque stelle: «Desideriamo ribadire quanto detto in questi mesi sull’argomento sia a livello locale che dal gruppo consiliare regionale del Movimento 5 stelle, che ha presentato diversi atti in merito, tra cui la richiesta di istituzione, ai sensi di legge, di una “inchiesta pubblica”, al fine di rendere il progetto più chiaro e condiviso con i cittadini».

«Pochi incontri»

Ad avviso dei due esponenti grillini, «due incontri pubblici non sono certo bastati per chiarire le domande di tutti i ravennati che dovranno imbattersi con le 17mila nuove autocisterne previste ogni anno a servizio del deposito, e restano senza risposta le preoccupazioni delle migliaia di residenti di Marina di Ravenna e Porto Corsini».

«Il deposito – aggiungono – sarà contiguo ad un impianto a rischio di incidente rilevante e si aggiunge alle decine di impianti di questo tipo esistenti nel porto industriale, ma soprattutto risultano senza valutazione gli impatti di un incidente che potrebbe accadere durante la navigazione delle gasiere e delle bettoline a servizio del deposito».

Navi in transito

Da una attenta analisi, «la distanza delle navi cariche di Gnl in transito dalle abitazioni risulta pari a circa 60/70 metri dalle abitazioni più prossime al Candiano – viene sottolineato –. I cittadini hanno raccolto firme, partecipato e chiesto spiegazioni, ma non hanno ricevuto alcuna risposta del perché sarà necessario costruire un impianto di stoccaggio di questo tipo proprio in quel punto, e così esporre a possibili rischi tuttora senza valutazione gli abitanti di Marina di Ravenna e Porto Corsini. Riteniamo che non sia questo il modo per rendere consapevoli ed informati i cittadini dei progetti in corso, specialmente se di questa rilevanza e impatto».

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