A Mandriole la stalla è 4.0 La mungitura delle mucche la fanno i robot

«Stiamo continuando a investire per uno scopo ben preciso: dare reddito ai nostri soci - ha esordito il direttore di Agrisfera, Giovanni Gambi -. Alla nostra coop fanno capo 4mila ettari di terreno, il 42% dei quali destinati a produrre biomassa per gli impianti di biogas. E oltre al gas, l’altro prodotto che viene ben valorizzato è il latte biologico».
L’impianto
Il punto di forza di Agrisfera è la stalla. Sono oltre 400 le vacche in lattazione e un quarto viene munto con il nuovo sistema robotizzato della Lely. Nella zona di mungitura le vacche accedono una volta. All’inizio sono attirate dalla presenza di mangime; poi, quando imparano che lì vengono munte, vanno spontaneamente quando ne sentono l’esigenza. In media ogni vacca viene munta tre volte al giorno. Ogni capo ha un chip che si interfaccia con il sistema: se la vacca è già stata munta secondo i programmi, anche se si posiziona nella culla di mungitura il sistema non parte.
Una telecamera rileva la presenza dell’animale. Un sistema laser individua la posizione. Tutti i capi sono mappati, quindi il sistema ne riconosce l’altezza e la conformazione della mammella al fine di velocizzarne l’aggancio delle tettarelle. In prima battuta un sistema di spazzole pulisce e disinfetta la mammella. Poi il sistema di suzione si aggancia in automatico ai 4 capezzoli. La mungitura è indipendente, nel senso che quando un quarto finisce il latte, la tettarella si stacca e la suzione prosegue sugli altri capezzoli. In tal modo la mammella non subisce stress.
Il latte subisce una prima analisi: un contacellule verifica che non abbia problemi. Se il numero di cellule è superiore ai limiti stabiliti, il latte viene eliminato evitando che vada a contaminare quello sano. Un sistema ottico valuta il colore: se si evidenzia un colore giallastro, indice di principio di mastite, viene eliminato, così come quello che possa presentare presenza di sangue. Il latte sano viene accumulato e inviato nel frigorifero.