Tutti i servizi per lo spettacolo. La sfida della cooperativa “Raven”
Sviluppo immediato
Ora “Raven” è composta da dieci soci, tre donne dei quali donne e tutti residenti in provincia di Ravenna, anche se già ora alcune richieste sono arrivate dalle province limitrofe. «Tecnici audio/video, light designers, macchinisti, scenografi, interior designers, musicisti e performers sono le figure con cui partiamo», racconta il presidente Federico Tanzi.
Le competenze
“Raven”, infatti, è una cooperativa che offre servizi professionali per lo spettacolo. Si occupa di gestione, promozione e valorizzazione del lavoro creativo e tecnico, in equilibrio tra tecnologie, innovazione ed efficienza. Offre alle professioni della cultura, dello spettacolo e della creatività, un modello di impresa cooperativa che ne valorizza la professionalità e ne accresce la competitività, redistribuendo più equamente la ricchezza generata. Si pone come interlocutore unico per la gestione in autonomia di tutti gli aspetti organizzativi, logistici e tecnici di un evento: dalla progettazione fino all’attuazione. Sviluppa reti e piattaforme collaborative che, partendo dal territorio, consentono di esaltare l’apporto umano, fondamento dell’arte e della cultura. “Raven” offre - unica nel Ravennate - servizi per allestimenti, feste, spettacoli, eventi, serate, convegni, assemblee e molto altro.
La scintilla
«Quando abbiamo avuto l’idea – prosegue Tanzi – eravamo solo uno sparuto gruppo di tecnici teatrali, macchinisti, fonici e facchini. Accomunati dal fatto che tutti avevamo una posizione professionale poco corrispondente a quello che facevamo quotidianamente e sentivamo di non essere tutelati in caso di infortunio. Eravamo tutti lavoratori pagati con voucher, contratti a progetto, partite Iva agevolate e cose così. Inoltre sentivamo che facevamo tutti lo stesso lavoro, con caratteristiche, difficoltà e problemi analoghi e quindi potevamo unirci per condividere i servizi che ci servivano e, soprattutto, per darci reciproco supporto».
«Per cui – prosegue Tanzi – ci siamo uniti in cooperativa, la forma che più si avvicinava a ciò che eravamo: lavoratori desiderosi di condividere gioie e fatiche del lavoro. La forma della cooperativa è affine alle nostre idee, in quanto, attraverso la cooperazione, le idee imprenditoriali, i progetti, il lavoro, si associano a quelle di altre persone. Essere cooperatori vuol dire, per noi, agire insieme in una struttura dinamica in cui al tempo stesso si è sia lavoratori sia imprenditori, combinando doti di managerialità e quelle di mutualità».