Muore a 100 anni Anna Maria Balboni. Cervia piange la regina degli sci: fu la prima donna a compiere la traversata Pola-Cervia

Si è spenta all’età di 100 anni Anna Maria Balboni Ravegnani, la campionessa di sci nautico che ha vinto praticamente tutto. Un mito per Cervia, ma non solo, prima donna protagonista della traversata Pola-Cervia. Il 5 agosto scorso aveva festeggiato il secolo di vita insieme agli amici, ai parenti e al sindaco Massimo Medri.
Fin dall’infanzia Anna Maria si era distinta per le sue doti atletiche, iniziando con i pattini a rotelle e poi con il pattinaggio artistico, tanto che era entrata a far parte della nazionale azzurra. Ma era anche una provetta sciatrice sulla neve: giunse seconda alla coppa Cortina. Sposata con un altro atleta, Paolo Ravegnani, si era trasferita con la famiglia da Ferrara a Pinarella nel 1951, nella abitazione estiva, trasformata poi nella pensione La Villa. Ma nelle ore libere era attratta da quel mare così azzurro che poteva vedere dalla finestra dell’hotel, e un giorno mise gli sci d’acqua. Partiva a uovo, imitando lo spazzaneve dello sci alpino, ma le ambizioni erano come al solito grandi. E sotto la guida del marito si allenava, trainata dello scafo dell’amico Loriano Natali, per tentare la grande impresa. Infatti il 24 luglio del 1969 attraversò l’Adriatico da Pola a Cervia, nella manifestazione ideata dall’albergatore Silvano Collina, compiendo il percorso in oltre 3 ore.
Era la prima sciatrice a riuscirci, ma poi volle concedere il bis e anche il tris nel 1970, abbassando il suo record a 2 ore e 23 minuti. Nello stesso anno (il 4 ottobre) arrivò un altro clamoroso successo, con il secondo titolo consecutivo di campionessa italiana di velocità, mentre due mesi dopo stabilì il nuovo primato di velocità su chilometro lanciato alla media di 82,379 chilometri. Poi fu l’apoteosi, con primati (anche quello sui 10 chilometri) e vittorie conquistati nel giro di pochi anni, e la partecipazione quale unica donna alla Maratona sull’acqua Pavia-Venezia di oltre 400 chilometri, conclusa con una fatica durata più di 7 ore. Il Comune di Ferrara le aveva assegnato nel 2013 un premio alla carriera, celebrando una atleta «supersonica».
Ultimamente Anna Maria era ancora lucida, e raccontava i suoi anni di grande splendore, nei quali gareggiava con i maggiori campioni mondiali. Aveva ceduto la conduzione della pensione al nipote Aldo, e dei tre figli le era rimasto Enrico, noto imprenditore che opera nel ferrarese. «Ci ha lasciato mia mamma, la donna più veloce del mondo», scrive quest’ultimo su Facebook. Anna Maria viveva però ancora nella pensione di Pinarella, accudita amorevolmente dalla nuora e dallo stesso nipote, e spesso la andavano a trovare gli amici per ascoltare dalla sua voce commovente le storie di un periodo irripetibile. Pervicace fino all’ultimo nel puntare sulla vita, disponibile verso tutti come lo sono i veri campioni, consapevole di avere trascorso i migliori anni, ma senza tristezza. Caso mai un po’ di nostalgia, che però si stemperava appena saliva ancora una volta sugli amati sci, e riusciva a stupire i presenti anche con le parole.