Morto per overdose in auto a Lugo. Gli amici condannati per omicidio colposo VIDEO

Non fu omicidio volontario. Ma nemmeno omissione di soccorso. Per la morte di Matteo Ballardini, 19enne di Lugo deceduto per overdose da metadone il 12 aprile del 2017, i quattro amici che passarono la notte precedente con lui assistendo alla crisi respiratoria senza chiamare i soccorsi, per poi abbandonarlo la mattina nella sua auto in un parcheggio assolato, sono stati riconosciuti colpevoli di omicidio colposo, aggravato dalla previsione dell'evento. La sentenza è stata pronunciata nel primo pomeriggio dopo tre ore di camera di consiglio, al termine dell'appello bis di fronte alla Corte d'Assise d'appello presieduta dal giudice Donatella Di Fiore. La pena più alta, 7 anni, data dalla somma delle accuse tra le quali morte come conseguenza dello spaccio, è stata inflitta a Beatrice Marani, la ragazza ora 26enne che quella notte passò a "Balla" due boccette di metadone ricevute dal Sert di Ravenna, dove la giovane era in cura. A seguire, 5 anni, 3 mesi e 10 giorni per Leonardo Morara, il ragazzo che per ultimo si allontanò dalla vettura con a bordo il giovane. Infine 3 anni, 6 mesi e 20 giorni e 3 anni e 4 mesi rispettivamente per Giovanni Simone Palombo e Ayoub Kobabi.

I quattro imputati erano stati condannati in primo grado a Ravenna al termine del rito abbreviato per omicidio volontario con dolo eventuale. Erano stati cioè ritenuti colpevoli di essere rimasti consapevolmente inerti, accettando il rischio che il ragazzo potesse morire. L'appello aveva tuttavia ribaltato la posizione di tutti, riformando l'accusa in omissione di soccorso e morte come conseguenza di altro reato (solo per la Marani) e riducendo drasticamente le pene. La Cassazione ha però annullato la sentenza disponendo un nuovo giudizio davanti alla corte bolognese. E' qui che il presidente del collegio giudicante ha disposto una nuova perizia medico legale per verificare se e fino a che punto un intervento avrebbe salvato il giovane.

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