Molestie sessuali su pazienti. Medico assolto: "Era stressato"

Era accusato di avere costretto due pazienti e una dipendente a subire atti sessuali, di avere ceduto a una di queste uno spinello e di avere procurato lesioni all’altra. Doveva poi rispondere del possesso di una serie di farmaci, secondo l’accusa detenuti senza la necessaria autorizzazione alla messa in commercio. Comportamenti “inspiegabili”, se non con una temporanea incapacità di intendere e volere. Saranno le motivazioni della sentenza a dire se a pesare sull’assoluzione di un noto medico faentino 50enne è stata la perizia psichiatrica affidata dal giudice, che ha certificato che nel periodo compreso tra aprile e maggio 2020 le facoltà dello specialista sono state eclissate da un concomitante accumulo di fattori stressanti, poi pienamente superati. Quel periodo “buio” gli era costato ben nove capi d’imputazione, che l’hanno portato ieri di fronte al giudice per l’udienza preliminare Andrea Galanti. Accuse gravi, per le quali, tra giugno e novembre dell’anno scorso, al dottore è stata anche disposta la sospensione dall’esercizio della professione medica (misura poi adottata anche dall’ordine dei Medici).

Due denunce consecutive

I guai per lo specialista - assistito dagli avvocati Nicola Montefiori e Piero Santantonio - risalgono al maggio 2020. In piena emergenza sanitaria sarebbero partite le prime denunce per asseriti episodi verificatisi nell’ambulatorio. Lo avevano denunciato in prima battuta due diverse pazienti, visitate in due giorni consecutivi, il 12 e il 13 maggio. Entrambe - la prima di una decina di anni più giovane e sua paziente di lunga data , l’altra, sui 20 anni - avevano lamentato di avere subito toccamenti e approcci sessuali. Il medico aveva tentato di baciarle, di stendersi su una di loro e di proseguire con ulteriori palpeggiamenti.

Comportamento “strano”

Per la difesa, tuttavia, troppo strano era stato il comportamento del medico rispetto alla sua “storia” professionale, sino ad allora impeccabile e riconosciuta da tutti come eccellente. D’altra parte era accusato un dottore specializzato in terapia del dolore, osteopata, dall'ottimo curriculum, con master conseguiti in varie università estere, e i cui pazienti provenivano anche da fuori regione. Pur sottolineando come vi fossero alcune incongruenze nei racconti delle parti offese, i legali hanno ipotizzato che qualche causa eccezionale dovesse essere intervenuta per provocare quelle condotte quantomeno “euforiche”. Una linea che ha trovato conferma nella perizia affidata dal gip allo psichiatra Roberto Zanfini. E che al termine del rito abbreviato è valsa allo specialista l’assoluzione, e la fine della misura interdittiva.

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