Dopo la sollecitazione partita dal Pd nei giorni scorsi, la giunta De Pascale scrive al Governo per reclamare i rimborsi per l’accoglienza dei circa 1.300 minori non accompagnati ospitati sul territorio regionale. E’ l’assessora al Welfare, Isabella Conti, ad inviare ai ministeri dell’Interno e dell’Economia una lettera per chiedere garanzie riguardo il rimborso integrale delle spese già sostenute dai Comuni per l’accoglienza dei minori. “Si tratta di un problema reale e molto serio, che sta mettendo a rischio la sostenibilità economica del sistema di accoglienza: da una prima stima, infatti, l’ammanco a livello regionale ammonta a circa 16 milioni di euro”, sottolinea Conti. “Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà in cui versano i bilanci comunali e da tempo stiamo lavorando affinché il Governo mantenga gli impegni assunti in materia di rimborsi”.
Nella lettera, l’assessora, inoltre, chiede di superare la modalità di erogazione “a esaurimento” per tranche trimestrali, che rischia di esporre gli enti locali a gravi squilibri di bilancio, e di potenziare il sistema Sai (Sistema accoglienza integrazione) in modo da assicurare percorsi di accoglienza stabili, dignitosi e sostenibili su tutto il territorio nazionale. “Abbiamo accolto con favore le recenti dichiarazioni pubbliche del ministro Piantedosi con le quali ha garantito che in sede di bilancio verranno ristabilite le risorse del fondo a copertura delle spese degli anni precedenti - prosegue Conti - ma finché non seguiranno atti concreti e indirizzati anche al futuro del sistema di accoglienza continueremo, insieme a Anci e ai comuni, a chiedere al Governo un confronto urgente per dare risposte concrete e tempestive ai sindaci, che ogni giorno si fanno carico di una responsabilità che è prima di tutto dello Stato”.
Dunque, conclude Conti, “l’Emilia-Romagna è da sempre terra accogliente e solidale, ma non può essere lasciata sola nel garantire diritti fondamentali a minori che arrivano nel nostro paese senza alcun riferimento familiare. Serve una governance nazionale chiara, stabile e coerente con i principi di equità e responsabilità condivisa”. A fine marzo in Emilia-Romagna si contavano 1.362 minori stranieri non accompagnati, l’8,82% del totale nazionale (16.187), un dato in calo rispetto ai picchi registrati nel biennio 2022-2023, ma in linea con l’andamento nazionale. La maggior parte è accolta nel territorio metropolitano di Bologna (33,11%), seguita da Ravenna 9,99% (136), Modena 9,25% (126), Forlì-Cesena 9,3% (123), con la distribuzione territoriale che sta diventando più omogenea. Il quadro demografico mostra che quasi 8 su 10 sono maschi e che il 43% ha 17 anni. Metà dei minori, ricorda ancora la Regione, è ospitata nei progetti Sai, attivati su base volontaria dai Comuni. L’altra metà è accolta in comunità educative autorizzate a livello regionale. Sul fronte giuridico, infine, il 77% dei minori ha un permesso di soggiorno per minore età, mentre un altro 8% gode di protezione internazionale. I principali Paesi di provenienza sono Ucraina, Tunisia, Egitto e Gambia, anche se in Emilia-Romagna si registra una presenza relativamente minore di egiziani e gambiani rispetto al dato nazionale.