Mezzano piange Medarda, insegnante e anima dell'Anpi

Si è spenta ieri, all’improvviso dopo un breve ricovero in ospedale, Medarda Gianstefani, la segretaria della sezione Anpi di Mezzano, figura di riferimento dell’Associazione nazionale partigiani. Nata nel 1948, aveva insegnato matematica all’Itis Baldini per 20 anni e alla scuola media di Mezzano, associando all’impegno professionale con instancabile passione l’attivismo nell’Anpi, prima con il marito Rocco Pellegrini, scomparso nel 2011, e in seguito in prima persona. «Era un’insegnante molto amata dagli studenti per la sua capacità di ascolto – racconta Ivano Artioli, ex presidente provinciale Anpi e amico –, sapevamo dei suoi problemi di salute, ma la sua scomparsa ci ha sorpreso. Aveva partecipato alle manifestazioni del 25 Aprile. Abbiamo condiviso almeno 15 anni di impegno nell’associazione. Insieme anni fa partecipammo alle celebrazioni della strage di Portella della Ginestra, avvenuta in Sicilia nel 1947. La ricordo in prima fila con lo striscione dell’Anpi tra le mani. Con il marito aveva ideato e portato a compimento in seguito il recupero del Treno della memoria e del progresso, materiale rotabile collocato nel parco pubblico di Mezzano». Nel 2011 grazie all’opera dei volontari due vecchie carrozze in uso nella prima parte del Novecento furono adibite a punto di incontro oltre che simbolo in ricordo degli eventi della lotta di liberazione dal fascismo. Un luogo destinato ad ospitare incontro culturali come mostre, proiezioni e presentazioni di libri oltre che sede dell’Anpi. Rocco Pellegrini non fece in tempo a vedere realizzata l’idea che ha preso corpo negli anni successivi la sua scomparsa. «Di fronte al Treno della memoria e del progresso – conclude Artioli – ben tenuto e conservato dai volontari, nel piccolo auditorium all’aperto, abbiamo partecipato a tante iniziative ispirate alla memoria della lotta antifascista». La sezione di Mezzano la ricorda con parole commosse: «Se n’è andata con discrezione, in un momento in cui avremmo avuto, se possibile, ancora più bisogno di lei, della sua intelligenza, sensibilità, generosità, passione, cultura, umiltà, pazienza». Medarda Gianstefani lascia il figlio Loreto, il nipote Luca e il fratello Ivo.