Marina di Ravenna, Trattoria Cubana: una grande festa per celebrare i 60 anni



Venerdì, sul molo di Marina di Ravenna, non sarà soltanto una serata d’estate con musica, profumo di mare e buon cibo: sarà un tuffo collettivo nella memoria, una celebrazione sincera, vissuta, sentita. La Trattoria Cubana compie sessant’anni, e per l’occasione si prepara a un grande abbraccio alla sua gente, ai clienti di sempre e a quelli nuovi, a chi ha conosciuto le “Sette Sorelle” e a chi scopre solo oggi il sapore di una cucina che ha attraversato tre generazioni.
L’appuntamento è dalle 18 a mezzanotte, proprio dove tutto è cominciato nel lontano 1965. Ad accogliere gli ospiti ci sarà il profumo del “Menu del Cartoccio”, il ritmo del dj set live, un calice di benvenuto per brindare assieme e uno sconto del 10% sul menu speciale pensato per l’evento. I tavoli saranno tutti affacciati sul canale, nel cuore del porto, dove il mare racconta storie e la Trattoria Cubana ne ha collezionate un’infinità.
Una festa per la gente
Il tema della serata, “Boulevard of Memories”, racconterà i tre grandi capitoli della vita del locale: dal 1965 al 1985, quando tutto nacque con pochi tavoli e una stanza di sogni; dal 1985 al 2005, il periodo dell’“Estate per sempre”; e infine dal 2005 a oggi, la stagione dell’attualità, della trasformazione, dell’innovazione.
«La festa è rivolta a tutti – racconta Nino Di Flavia, tra i gestori della Trattoria Cubana –. È un evento organizzato con il cuore, pensato dalla nostra famiglia per celebrare i sessant’anni insieme alla gente di Marina di Ravenna, ai nostri clienti di sempre e a chi ha voglia di condividere un momento di gioia».
Le prenotazioni, aperte da pochi giorni, hanno fatto registrare subito il tutto esaurito. «Abbiamo ricevuto una risposta incredibile. Chi non troverà posto al tavolo potrà comunque gustare le nostre specialità grazie al servizio del cartoccio, una formula che ci ha dato tanto in questi anni. È una festa vera, un grande brindisi che unisce il presente con la tradizione e la storia del nostro ristorante».
Tutto cominciò nel 1965, quando Irma e Pino aprirono una piccola trattoria dal nome suggestivo: “Le Sette Sorelle”. Era una stanza con pochi tavoli, ma poi arrivò quel barattolo di caffè, con il volto di una donna cubana, ispirando il nuovo nome del locale. «Il traguardo dei sessant’anni è qualcosa di importante e raro – prosegue Di Flavia –. Siamo alla terza generazione della famiglia Barberini, che ha fatto nascere e crescere questo locale. Io ho avuto il privilegio di essere accanto ad Alfonso, che ha dato nuova linfa alla Trattoria. L’ho affiancato dal 2005 al 2020. Mi ha insegnato tantissimo. E da cinque anni a questa parte, assieme alla famiglia, porto avanti la sua visione, restando sempre fedeli allo spirito originario».
Il segreto? Un continuo equilibrio tra memoria e rinnovamento, tra fedeltà alla cucina tradizionale e apertura a nuove sfide. «In questi anni il locale è cambiato molto – continua Di Flavia –. Abbiamo lavorato in squadra, con entusiasmo e dedizione. Ogni modifica, ogni passo avanti, è frutto di un lavoro collettivo».
Sognare il futuro
Se la storia della Trattoria Cubana affonda le radici in un passato denso di significati, lo sguardo è oggi puntato sul futuro, con una progettualità concreta e una visione d’impresa sempre più articolata. «Abbiamo avviato il progetto del franchising legato al nostro format del cartoccio – racconta Di Flavia – mentre partirà anche la sezione legata al truck & food. Ci sono altri progetti che bollono in pentola, ma non è ancora il momento di annunciarli. Siamo prudenti, anche perché ogni passo richiede attenzione, investimenti, organizzazione. Una cosa però è certa: non abbiamo mai smesso di credere e di investire in questa attività. Un esempio concreto è Molo 37, un progetto che ci sta regalando grandi soddisfazioni e che testimonia la vitalità della nostra visione».
Nonostante il successo e la solidità del marchio, non mancano le difficoltà. Soprattutto nel reperire personale qualificato. «Nel nostro ristorante lavorano circa 25 dipendenti fissi, che diventano oltre trenta nei fine settimana e in estate. Sono giovani, capaci, ben guidati da noi che abbiamo più esperienza. Alcuni di loro sono con noi da anni, e questo è un grande valore. Ma non è una cosa scontata. Anzi, oggi è raro trovare persone che vogliano restare a lungo in questo lavoro. Molti lo vedono come un passaggio temporaneo, non come un mestiere da costruire con passione e continuità».
Proprio per affrontare queste sfide, la Trattoria Cubana ha deciso di puntare tutto sulla qualità: «Nel 2016 avevamo circa 300 coperti. Oggi abbiamo scelto di ridurre a poco più di cento, per mantenere alti gli standard del servizio e della cucina. In parallelo c’è l’attività del cartoccio, pensata per chi vuole mangiare pesce fresco velocemente, oppure portarselo a casa ».
Con il 2025 si chiude un ciclo di cinque anni intensi e trasformativi. Ma la strada, secondo Di Flavia, è quella giusta. «Sessant’anni non sono un punto di arrivo, ma un nuovo inizio. Vogliamo continuare su questa linea, con la stessa dedizione di Irma e con il mare nel cuore».