Marina di Ravenna, distrutto 10 anni fa nell’incendio, il chiosco del parco pubblico riaprirà nel 2026

Un punto di ristoro per chi attraversa la pineta, un’oasi per le famiglie con bambini, un nuovo spazio di incontro per i giovani, soprattutto d’estate: sarà tutto questo (e forse anche di più) il nuovo chiosco del parco pubblico di Marina di Ravenna, la cui riapertura è attesa per la prossima stagione, dopo oltre dieci anni di abbandono.
L’ultima estate di attività risale al 2015, poi l’incendio del 2016 ne compromise la struttura in modo quasi totale, condannando all’oblio non solo il chiosco, ma anche l’intera area verde che lo circonda, un tempo tra le più vissute della località balneare. Ora, però, grazie all’intervento di un gruppo di imprenditori attivi nella vita notturna di Marina – noti per la gestione del pub-ristorante Fanti e legati anche alla discoteca Matilda – quel pezzo di storia si prepara a tornare al centro della vita cittadina.
Il progetto prevede una ristrutturazione completa della struttura, con l’obiettivo di restituirle non solo funzionalità ma anche identità, in equilibrio tra tradizione e nuove esigenze. L’investimento rientra nella concessione ottenuta tramite un bando pubblico dello scorso anno, della durata di tredici anni e con un canone annuo di 4.823 euro, considerato che il chiosco verrà ristrutturato.
Lo spirito, però, rimane quello originario: offrire uno spazio multifunzionale e inclusivo, capace di accogliere famiglie, turisti e sportivi nelle ore diurne, ma anche di aprirsi all’intrattenimento serale rivolto a un pubblico giovane. Il parco, che in passato ospitava persino animali esotici – celebre la presenza delle scimmie, un vero ricordo generazionale per molti ravennati – è pronto a rinascere come punto di riferimento per tutta la comunità.
Nonostante l’attesa – l’apertura è prevista solo per il 2026, a causa dei tempi necessari per la ristrutturazione – l’annuncio segna un passo decisivo per il rilancio dell’area, rimasta troppo a lungo nell’ombra. Marina di Ravenna si prepara così a riabbracciare uno dei suoi luoghi simbolo, tra memoria e futuro.