Lugo, perse il compagno mentre era incinta, ora insegna yoga alle donne in gravidanza

È una delle poche a tenere corsi di yoga per imminenti mamme, ma è sicuramente l’unica a poterlo fare a poche settimane dalla nascita della sua di figlia. E per il famoso “non c’è due senza tre” è doveroso raccontarlo nella giornata della festa della mamma. Che poi lo è anche delle quasi o delle ormai.
Lei è Claudia Mazzolani, insegnante di yoga e nello specifico di quello in gravidanza, e in questi mesi in tanti le si sono stretti vicino. Nel novembre scorso il suo compagno, Simone Ricci Picciloni, ha perso la vita in seguito all’uscita di strada della sua auto alle porte di Lugo. Dentro di lei però c’era già un’altra vita, quella figlia che aveva scoperto di aspettare solo da poche settimane e che la coppia avrebbe ufficializzato a breve. Il sogno di entrambi, che allora conoscevano solo i familiari e gli amici più stretti. Oggi invece tutti lo sono più stretti, attorno a lei e alla bimba che dovrebbe veder la luce fra circa tre settimane.

In questi mesi Claudia non ha mai smesso di lavorare e praticare i suoi corsi, compresi quelli ad hoc per future mamme, sempre in location differenti: dalla classica palestra alla riva del mare, passando per il verde delle prime colline o i prati dei parchi in città.

Proprio in uno di questi, il Golfera a Lugo, ha tenuto una delle sue ultime lezioni a sei gestanti, di cui una in attesa di due gemelli e per la quale quindi il rilassamento e la quiete devono necessariamente essere doppi.

«Il corso è adatto a tutte le neo mamme in attesa, dal primo all’ultimo trimestre – spiega Claudia –. Il focus principale è sulla respirazione e il benessere, mentale e fisico, cercando di adattare movimenti dolci ad ogni tipo di corpo, in modo da rilasciare tensioni e blocchi di ogni genere. L’obiettivo è rilassare. Ma solo a chi ha già partorito si può chiedere quanto sia difficile e importante farlo. Anche io lo scoprirò tra qualche settimana – sorride –. Certamente essere nelle stesse condizioni di chi ho davanti mi fa entrare più in sintonia con loro, e questo ci agevola reciprocamente».

Dopo il parto si prenderà qualche settimana di riposo, ma poi tornerà alle sue pose e contorsioni fatte di sapienza e meditazione. Ma anche di progetti.

«Mi piacerebbe far conoscere lo yoga alle persone con disabilità e all’interno delle carceri – prosegue Claudia – e se ci sarà la possibilità vorrei provarci. Sono sempre stata curiosa, e tendo a voler scoprire sempre cosa c’è “oltre” alle apparenze. In questo lo yoga mi ha aiutato. È stato come un balsamo nella mia vita, la parte mancante. Mi è servito per ascoltarmi e rispettarmi, ma anche ad affrontare tematiche più profonde e complesse. Accettare è la vera sfida, nelle sequenze, nel respiro e nella vita di tutti i giorni».

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