“Le zanzare danno fastidio a tutti, ma a Ravenna solo l’11% delle famiglie esegue i trattamenti antilarvali”

Ravenna

Sarà una lotta senza quartiere alle zanzare, per evitare qualsiasi possibilità di diffusione della Dengue, che ora preoccupa visto il diffondersi in Sudamerica e i due casi già accertati, da inizio 2024, a Ravenna. «Come da protocolli sottoscritti recentemente, intensificheremo i trattamenti. I cittadini però devono fare la loro parte, in misura maggiore rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi. E la fase cruciale è quella attuale». Si è espresso in questi termini, martedì a Palazzo Merlato, l’assessore al Verde pubblico e riforestazione, Igor Gallonetto. Il componente di Giunta ha risposto al question time richiesto dal capogruppo della lista “Ama Ravenna”, Daniele Perini che nel presentare il suo documento ha voluto sottolineare «l’importanza della questione, anche se giustamente l’Ausl pone il problema ricordando la necessità di non alimentare allarmismi – ha specificato Perini in introduzione -. Per le caratteristiche del nostro territorio però, composto da molte zone umide, la tematica è fondamentale». Durante il consiglio comunale, Gallonetto ha specificato come «sulla Dengue il protocollo volto all’innalzamento dei livelli di allarme era stato sottoscritto dal Ministero della Salute il 15 febbraio scorso – ha ricordato l’assessore -. Il Brasile è attualmente il paese più colpito da questo virus. Da venti giorni, proprio in base a queste disposizioni, stiamo già facendo i trattamenti nelle zone naturali». Ed è proprio dal Brasile, particolare non specificato dal comunicato congiunto di Ausl e Comune diffuso martedì, che era ritornato il cittadino ravennate contagiato all’estero, il secondo mappato da inizio anno dal dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna. E’ stato ancora il componente di Giunta delegato al Verde pubblico a confermarlo, spiegando anche come «il punto nevralgico del discorso risiede nel fatto che o l’azione larvicida si fa tutti insieme o ci troveremo esposti ad un proliferare di zanzare. Perché va ricordato che il 70% delle pozzettature è privato». Se pertanto, come detto, i trattamenti sono stati intensificati e se per tre giorni, a 100 metri dalla casa del cittadino colpito dalla Dengue, verranno proseguiti trattamenti nelle prime ore del mattino, era stata martedì Raffaella Angelini, la direttrice del dipartimento di Sanità pubblica, ad invitare «ciascun cittadino a fare la propria parte». Appello sostenuto anche dallo stesso Gallonetto, che ha ricordato come nel Ravennate «siano 78mila i nuclei familiari residenti e l’anno passato abbiamo distribuito appena 8.916 kit larvicidi (circa l’11% ndr.), che sono gratuiti e disponibili anche nelle sedi delle circoscrizioni». Cifre che sono migliorate dal 2022, quando «i kit larvicidi distribuiti furono 6.048. Ha contribuito la sensibilizzazione – ha concluso Gallonetto – che si è spinta fino al porta a porta. Sarà necessario però fare un salto di qualità, perché la zanzara tigre è in grado di inoculare sia la Dengue, che la Zika e la Chikungunya. E sulla Dengue si sta verificando un’ampia diffusione a livello globale».

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