Lavezzola, due arresti per stalking, decisivi i messaggi sui telefoni delle vittime

Ravenna
  • 26 maggio 2025

LAVEZZOLA. I Carabinieri della Stazione di Lavezzola hanno tratto in arresto due uomini di 34 e 32 anni, entrambi accusati di stalking, un reato previsto e punito dall’articolo 612-bis del Codice Penale. Gli interventi delle forze dell’ordine sono stati attivati dalle richieste di aiuto di due donne distinte, vittime delle condotte persecutorie.

La prima denuncia è stata presentata la mattina del 21 maggio da una giovane ragazza. La donna si è recata direttamente presso la caserma di Lavezzola per denunciare il suo ex fidanzato, dal quale riceveva costantemente messaggi, sia scritti che vocali, di minacce e molestie tramite WhatsApp. Il suo racconto ha permesso ai Carabinieri di ricostruire una serie di episodi di violenza e vessazioni subiti anche nel recente passato.

Solo due notti dopo, il 23 maggio, i militari della Stazione di Lavezzola sono intervenuti presso l’abitazione di un’altra giovane donna. Quest’ultima stava ricevendo sul proprio cellulare una raffica di messaggi, audio e video contenenti minacce e insulti dal suo ex compagno, una situazione che le aveva generato un profondo stato di ansia e paura. Anche in questo caso, la successiva denuncia della vittima ha portato alla luce ulteriori episodi di violenza e vessazioni che la donna aveva subito negli ultimi due anni.

Per entrambi gli arresti, è stata fondamentale l’applicazione della nuova normativa in materia di “Codice Rosso”. Questa legislazione ha permesso ai Carabinieri di procedere con l’arresto in flagranza differita, in quanto le prove dell’ultimo atto persecutorio – in entrambi i casi, la messaggistica conservata sui telefoni cellulari delle vittime – erano state consumate nelle 48 ore precedenti l’intervento delle forze dell’ordine.

Il Magistrato di Turno della Procura della Repubblica di Ravenna è stato immediatamente informato dei fatti e ha disposto gli arresti domiciliari per entrambi gli indagati, in attesa dell’udienza di convalida.

Successivamente, in sede di convalida degli arresti, il Tribunale di Ravenna ha applicato per entrambi gli uomini la misura cautelare del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri dalle persone offese. A rafforzare questa misura, è stata disposta anche l’installazione dello strumento elettronico di controllo a distanza (braccialetto elettronico), garantendo così una maggiore protezione alle vittime.

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