Laureati, Ravenna al primo posto in Italia per incremento negli ultimi 7 anni

RAVENNA. «Le imprese ferraresi e ravennati che impiegano ragazze e ragazzi under 30 possono attendersi in misura maggiore un aumento del fatturato (38% contro 35% delle altre), dell’export (38% contro 30%) e degli occupati (21% contro 18%). Le imprese con alta presenza di giovani, infatti, sono più innovative e proattive; investono maggiormente nelle tecnologie 4.0 (44% contro 35%) e sono più produttive (la produttività del lavoro è superiore del 2,5% rispetto alle altre imprese, e diventa del 7,2% quando adottano anche strategie per trattenere e attrarre talenti). Lo mostrano le analisi Unioncamere-Centro studi Tagliacarne citate il 26 agosto scorso dal presidente di Unioncamere, Andrea Prete, al Meeting di Rimini». Ad affermarlo è la Camera di Commercio di Ferrara Ravenna in un comunicato diffuso oggi. .
«Stando alle previsioni del Sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro», aggiunge la nota, «nel quinquennio 2025-2029 vi sarà un mismatch tra domanda e offerta di lavoratori giovani, che riguarderà in particolare quelli con un’istruzione di livello terziario: per i percorsi a indirizzo ingegneristico potranno mancare tra i 7mila e 10mila giovani in uscita dalle Università ogni anno; per i percorsi scientifici (scienze matematiche, fisiche e informatiche) si prevede che mancheranno tra i 3mila e 5mila laureati; per i percorsi economico-statistico potranno mancare tra i 12mila e 17mila; per i percorsi medico-sanitario 7-8mila. In un contesto come quello attuale, è dunque necessario uno sforzo comune per accrescere il legame tra imprese e giovani, che possono essere la carta vincente per sostenere e accrescere la competitività del sistema produttivo. C’è però, prosegue l’analisi, difficoltà a reperire lavoratori giovani. Malgrado i miglioramenti sul fronte occupazionale, infatti, c’è ancora un alto numero di Neet (giovani che non lavorano né seguono un percorso scolastico o formativo), che pone l’Italia al secondo posto in Europa, dopo la Romania. Così come persiste, inoltre, un problema di ricambio generazionale, che investe direttamente anche le imprese: i dati del Registro delle Camere di commercio, al primo trimestre 2025, indicano che l’11% dei titolari di impresa ha 70 o più anni (320 mila in valore assoluto). Tra il 2025 e il 2029, si stima un fabbisogno da parte dei settori privati di circa 617mila lavoratori stranieri, corrispondente a oltre un quinto della domanda totale di lavoro (21,1%), con una forte concentrazione nelle regioni del Nord e del Centro».
«Anche per questo – ha sottolineato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna – siamo al lavoro per la creazione di un’apposita misura che supporti, attraverso incentivi, giovani che trasferiscano la propria residenza in provincia di Ferrara o Ravenna e abbiano ottenuto un nuovo contratto di lavoro con un’impresa del territorio. Per la Camera di commercio, infatti, la scelta residenziale è strettamente legata alle opportunità lavorative e alla qualità della vita, un ulteriore modo per creare un circolo virtuoso a favore anche delle imprese. Misura, che fa parte di un pacchetto di strumenti che la Camera di commercio, attraverso il Piano straordinario per le giovani generazioni, ha messo a fuoco per la creazione di filiere intelligenti, la costruzione di un ecosistema per l’innovazione, le startup, la sostenibilità, l’attrattività, l’investimento nelle infrastrutture strategiche e il settore dei trasporti, il capitale umano e la formazione. Ravenna, ad esempio, è arrivata al vertice delle province italiane con più giovani laureati d’Italia con oltre il 40 per cento. In particolare, è prima in Italia per incremento di laureati dal 2018 ed è tra le prime in Italia per numero di laureati under 40 (dati ISTAT elaborati da Openpolis). Assume ancor di più un grande rilievo l’azione della nostra Camera per far arrivare e trattenere giovani nei territori di Ferrara e Ravenna. La sfida – ha concluso il presidente della Camera di commercio - è di cruciale importanza per accrescere la competitività dei territori: i giovani sono la carta vincente per vincere le sfide di oggi».