La settimana corta a scuola: gli esempi europei e il dibattito in Italia

Ravenna

In Romagna è tornato d’attualità il tema della settimana corta a scuola, con il dibattito riaperto al Liceo Scientifico “Oriani” di Ravenna.

Quattro o cinque giorni

Il concetto di “settimana corta” si estende oltre che sulle aziende anche sulle istituzioni educative, proponendo la riduzione delle giornate di lezione, solitamente quattro o cinque giorni, con un impatto diretto sulla logistica familiare e sui costi di gestione. Diversi Paesi europei stanno adottando attivamente questo modello. Ad esempio, in Islanda sono stati condotti trial molto ampi che hanno portato a una riduzione significativa delle ore scolastiche senza intaccare la qualità del lavoro. Anche in Spagna e in Germania si moltiplicano le iniziative pilota, spesso sostenute da incentivi governativi per le scuole che dimostrano di poter mantenere o aumentare l’efficienza.

L’Italia e il monte ore

In Italia, la settimana scolastica è formalmente strutturata su un monte ore annuale che può essere distribuito su cinque o sei giorni. La tendenza prevalente, specialmente nelle scuole secondarie, è già verso i cinque giorni, con il sabato libero. La vera versione settimanale di quattro giorni è più rara e richiede una densificazione delle ore giornaliere (fino a 8 o 9 ore), un modello che solleva forti preoccupazioni pedagogiche riguardo alla capacità di attenzione degli studenti più giovani.

Nel territorio romagnolo, la maggior parte degli istituti opta per la formazione quinquennale. Tuttavia, la discussione sulla settimana accorciata anche fino a cinque o quattro giorni riemerge periodicamente, alimentata da genitori che ne vedono un potenziale beneficio per la conciliazione vita-scuola nel weekend, e da amministrazioni che valutano il risparmio sui servizi di trasporto e riscaldamento. L’ostacolo principale resta la necessità di garantire un monte ore didattico adeguato e di gestire l’impatto sulle famiglie che si affidano al tempo pieno o alle attività pomeridiane. In questo clima di ripensamento del tempo e delle norme, la scuola italiana osserva attentamente le dinamiche europee. Un caso emblematico si è manifestato a Ravenna al liceo scientifico “Oriani”, dove è iniziato una riflessione a tutto campo che ha inevitabilmente aperto il dibattito. Parallelamente, la scuola sta sperimentando il “periodo unico”, il cui esito sarà frutto di questo percorso condiviso.

Ripensare il tempo

In conclusione, la settimana corta rappresenta una spinta verso l’efficienza e il ripensamento del tempo. La scuola italiana quindi, naviga tra la necessità di rispettare i vincoli normativi e l’opportunità di innovare l’organizzazione didattica, con il territorio romagnolo che osserva attentamente l’evolversi di queste dinamiche nazionali ed europee

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